Dettagli Recensione
Figli dello stesso padre
Germano ed Emilio, due uomini agli antipodi: Emilio, professore di matematica, vive in America, con la moglie e i due figli, ha una bella casa ed una vita regolare e tranquilla e desidera di potersi riappacificare col fratello mentre Germano è un pittore, vive a Roma, non ha una famiglia e non ha nessuna intenzione di farsela, perché a lui piace farsi gli affari propri e odia il fratello con tutto se stesso. Due uomini agli antipodi, eppure hanno qualcosa che li lega: sono figli dello stesso padre. Tra loro però non è mai scorso buon sangue, a far da padrone son sempre stati litigi e gelosie in quei pochi momenti che passavano insieme. Ma adesso che sta per essere inaugurata la sua nuova mostra, Germano decide di invitare Emilio all'inaugurazione, per chiudere una volta per tutte i conti col passato.
La trama è davvero molto bella, e la storia è posta in modo originale, inoltre il finale non è assolutamente scontato.
Eppure... eppure ho fatto una gran fatica a finirlo. Il romanzo è molto descrittivo e già per questo non riesco ad apprezzarlo appieno, oltretutto l'autrice si dilunga in particolari irrilevanti e talvolta fa sfoggio di un linguaggio ricercato che, a mio avviso, oltre ad essere fuori luogo in deteminate situazioni, rende la lettura molto pesante.
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