Dettagli Recensione
Tanto mare e tanto cielo
Ospiti chic e ricconi scelgono il resort Villa Metaphora per trascorrere qualche giorno di relax lontani dal mondo, dai rumori, dalle preoccupazioni. E’ un posto incontaminato, un vero nido d’aquila, dove la natura ti viene addosso in modo spettacolare. Però niente va come avrebbe dovuto andare, perché tutto quello che poteva andare storto non solo va storto, ma lo fa in un momento in cui causa il massimo danno possibile. Così in questi giorni di relax si susseguono omicidi, naufragi, incidenti, risse, nonché un terremoto e l’eruzione di un vulcano. Il romanzo è corale, i personaggi protagonisti sono in tutto una decina, il mio preferito è il cuoco spagnolo; entrano in scena un po’ per volta ed i capitoli sono un continuo alternarsi di punti di vista di uno e dell’altro. Pur amando molto questo autore, devo dire che non ho apprezzato questo libro, soprattutto perché veramente troppo assurdo. Confidavo in un colpo di scena che giustificasse la lungaggine, ma anche il finale è stato deludente. Durante la lettura emerge a sprazzi qualche tratto dello stile dell’autore che riconosco, le descrizioni, il sapiente non uso della virgola, però sono veramente frammenti troppo sparsi, che si disperdono in un romanzo veramente molto lento e troppo lungo.
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Commenti
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ma la lunghezza penso sia dovuta al tipo di impianto narrativo studiato dall'autore
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Io adoro De Carlo, ma con Villa Metaphora no, non ce la posso fare. Perché condivido chi ha detto che il bravo scrittore è quello che sa tagliare, cancellare, condensare. A meno che le pagine originarie di questo romanzo superassero il migliaio ... :)
Chapeau,
Bruno