Dettagli Recensione
DISORIENTAMENTO
Mi sono tuffata nella lettura di questo secondo volume de L’amica geniale, dopo essere riemersa da quest’ultimo felicemente appagata. Già di per sé, la decisione di proseguire in questa lettura, dimostra quanto la Ferrante mi abbia conquistata, visto che in genere non apprezzo i romanzi in più volumi. Che siano stati I quattrocento colpi di Truffaut a contagiarmi o la fortuna di aver trovato il libro subito disponibile in biblioteca, ad ogni modo sono andata avanti e la fascinazione è proseguita.
In questo secondo libro, Elena e Lila affrontano l’adolescenza andando oltre, sino alla soglia dei vent’anni. Il loro rapporto pur sfibrandosi nel tempo, come è naturale che accada, si torce e si ritorce creando un legame che seppur debole pare inscindibile. Non desidero anticipare nulla della trama, rispettando così la quarta di copertina estremamente sintetica e non essendo comunque in grado di riassumere i numerosi eventi accaduti. Non c’è ordine di importanza da seguire, sono tutti significativi allo stesso modo. Vengono raccontati con un ritmo cadenzato, alcuni veloci, con poche parole precise e altri lenti e particolareggiati.
Lila sempre più compressa dentro sé stessa cerca invano di annullarsi, mentre Elena sempre più estromessa e al di fuori di sé tenta invano di affermarsi.
I drammi dell’infanzia prendono forma in conseguenze in alcuni momenti davvero drammatici e il pensiero che costantemente mi ha invaso la mente durante la lettura è sempre lo stesso: quanta percentuale di noi stessi lasciamo venga distorta o seppellita dagli eventi, dalle circostanze, dalle persone? E quanta colpa possono averne i genitori quando sono anch’essi vittime di un’ignoranza sociale ed emotiva?
Ovviamente attendo il prossimo libro…
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Commenti
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Pia
:-D
Mannaggia che non lo pubblicano piu' in economica questo libro...
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