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La chimera: l'amarezza di un sogno negato..
Romanzo controverso e che merita spunti di profonda riflessione; ce l'avevo in biblioteca e l'ho visionato solo dopo la recensione del nostro amico Danny.
Una storia di casa nostra, emblematica, ricca di spunti storici e che manifesta tutti i vizi, le debolezze e le storie non proprio edificanti della chiesa dell'epoca, del popolo.....di coloro che vissero in quei tempi, forse animati da buone intenzioni, ma che mescolavano agevolmente, senza porsi troppi problemi etici e morali, religione, superstizione...in un calderone di comportamenti non proprio edificante.
In questa storia. emersa dai secoli, in un paesino che adesso non esiste più, emerge la figura di Antonia,
una trovatella abbandonata vicino a un istituto religioso, raccolta più che altro per caso...
Antonia che alla nascita è paragonata a un mostro per la nerezza dei capelli, per gli occhi scuri.
Antonia che passa i primi anni nell'istituto religioso, si abbevera di amarezze e ingiustizie di ogni tipo, fino a che all'età di circa 10 anni viene adottata da una contadina che la affianca a i suoi figli (compiendo secondo me il primo autentico atto di cristiana pietà). Zardino era un piccolo paese, in cui il popolino retrivo e arretrato viveva e trovava il suo trastullo nello spettegolare.
Questa abitudine così apparentemente innocua, porterà nel tempo delle tragiche conseguenze.
Antonia è una ragazzina anomala: su di lei pesa il passato di "esposta" e con il tempo i suoi atti di generosità verso i più deboli vengono scambiati per stregoneria.
in un'epoca in cui la chiesa brancolava in un buio spirituale profondo, animato dalle superstizioni del popolo, in cui il male veniva visto anche negli atti più innocenti, Antonia ha vita breve.
Antonia è bella, lo è diventata e questo è un dono diabolico, la bellezza secondo i preti corrompe, la bellezza non è riconosciuta come un talento di Dio, la bellezza suscita cattivi pensieri, provoca abusi...
e a causa di questi qualcuno si sentirà in diritto di stuprare la ragazzina prima di metterla al patibolo.
L'autore ci pone queste tragedie sotto gli occhi e con la vigile presenza di Dio, quel dio che tutti proclamano come padre e nel nome del quale tanti terribili delitti sono stati commessi.
Infine c'è l'oblio, il nulla...di coloro che hanno animato questa storia non resta nulla, e della povera, sfortunata Antonia solo uno sbiadito ricordo, con il rimpianto di una vita sfumata nel fuoco, che forse in un'altra epoca avrebbe potuto svolgersi diversamente.
Consigliato.
Saluti.
Ginseng666
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E complimenti per la velocità!