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Il potere logora tutti
Faticoso e irritante, toccante ed emozionante, folgorante e disturbante… un romanzo fatto di opposte sollecitazioni, che sembra chiedere di non essere amato; che racconta l'attuale decadenza umana, politica, economica, culturale, a causa dell'ossessione per il denaro. Possedere per ostentare e per possedere ancora di più; il sesso è una moneta di scambio che acquisisce valore in base alla notorietà, alle fattezze e al prestigio del partner.
Tommaso Aricò è il trentacinquenne protagonista, un genio della speculazione finanziaria che, anche grazie al sostegno della criminalità organizzata, si è arricchito gestendo hedge fund al motto di "niente è illegale se non ti beccano". Ex obeso e di povere origini, attraversa questo mondo come un parvenu. In una crisi di solitudine e di identità («Dimmelo tu chi sono») si rivolge allo scrittore Walter Siti, di cui ha letto un articolo su scimmie, denaro e prostituzione, per raccontarsi e proporgli di trasformare in romanzo la sua vita di nefandezze.
Molto emozionante la prima parte con l'infanzia povera di Tommaso, la sua diversità, la sua passione per la matematica e la sua voglia di riscatto («L’unica cosa che gli importa è mettere più cielo possibile tra il sole del futuro e le proprie radici avvelenate»), il rapporto con la mamma Irene («ja’a faremo, ranocchié»), l'amicizia con Nando e con la ragazza dell'ospedale. Mentre un intero capitolo dedicato al "teorico" mafioso e all'intreccio finanza e criminalità è in una forma di saggio asciutta e quasi indigesta.
Una lettura non sempre facile: cambi improvvisi di scena e di personaggio, alternanza tra narrazione empatica e saggistica cruda, tra reale e verosimile, lunghi dialoghi senza attribuzione, gergo finanziario, frequenti divagazioni tra parentesi… è richiesta una bella dose di concentrazione per non scivolare fuori dalla pagina e perdere il filo.
Tuttavia c'è un'energia potente dentro questo romanzo, che ci mostra un mondo che possiamo sovrapporre a ciò che ci viene raccontato tutti i giorni su politica, finanza, show business, criminalità. Un mondo logorato dal suo stesso potere ma che inconsciamente ci affascina («Nessuno vuole davvero rinunciare al potere salvifico del consumo, le vittime sono invidiose dei carnefici ed è facile ingannarle con l’elemosina di un simulacro anche miserabile.»), perciò, forse, resistergli non serve a niente.
La frase che non voglio scordare: «Non si fidi, avere non risolve niente… l’importante è ammirare e comprendere.»
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Commenti
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concordo con il tuo giudizio su tanti punti.....
trovo che la tua opinione sia utilissima per tutti coloro che vogliano scegliere questo titolo!