Dettagli Recensione
La calma durante la tempesta
Caos: consegue alla morte improvvisa della moglie
Amata, Lara. Pietro Paladini abbandona il lavoro e decide di
Osservare la figlioletta Claudia, dieci anni,
Seduto su una panchina nel parco di fronte alla scuola.
Calmo: è il disordine tragico del nuovo corso della vita
Allorché colleghi, parenti e sconosciuti
Lo raggiungono, nell’auto o sulla panchina, e gli riversano
Malesseri, angosce e problemi. Romanzo incredibile, riceve
Onore al Premio Strega 2006. Una vicenda surreale …
P.S.: ho apprezzato particolarmente l’analisi stranita del rapporto quasi metafisico che il padre mantiene con la figlioletta. Preoccupato di farle comprendere distacco e abbandono della madre, Pietro rimane colpito da come Claudia, invece, sembra affrontare tutto con una saggezza destabilizzante per la sua giovane età. Sorpresa apollinea nel finale: con “calma” rivelazione shock, la figlia redarguisce il padre con una verità anapodittica.
Da quando ho letto questo romanzo, talvolta anch’io – come Pietro - mi diverto a contravvenire alle indicazioni del navigatore dell’autovettura, per cercare di mandarlo in confusione …
Bruno Elpis
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Commenti
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credo di capire cosa intendi dire. Secondo me è un romanzo strano (forse anche peggiorato nella trasposizione cinematografica), che tuttavia - a parer mio - ha il merito di cogliere un'anomalia dell'essere umano: talvolta le tragedie personali implicherebbero strazio, disperazione, manifestazioni emotive violente. Non sempre questo si verifica. E allora l'uomo guarda atterrito alla calma della propria reazione.
Grazie, mi leggi sempre con sensibilità e grande attenzione. Io in questo periodo sono un po' irrequieto (si sa, agosto e Natale sono fatali agli ipocondriaci), scusatemi.
:)
mi puoi fare un esempio di virtuosismo letterario in questo commento? Dico sul serio, io non me ne rendo conto! Ti assicuro, sono del tutto inconsapevoli, senza compiacimento alcuno :-)
Grazie, con stima
Bruno
:-)
Io ho odiato il protagonista, ma il libro mi era piaciuto. Ricordo di averlo terminato pensando : ma Veronesi c'e' o ci fa ? poi sono salita dalla mia vicina, le ho dato il libro e le ho detto di leggerlo subito, che volevo il suo parere . Il film , per contro, e' uno tra i piu' brutti che abbia mai visto nella mia vita.
@ Domitilla: a parte i riferimenti tanto lusinghieri (a Plauto! a Boccaccio! ) quanto inappropriati a me, ti dirò, l’acronimo è per me innanzitutto un gioco-sfida, ma soprattutto un utile strumento per limitare la mia logorrea. Di acronimi ne ho ancora tre o quattro già "belli e pronti" da sparare, ma questa sera ti punisco, ehm, ti accontento e pubblico il commento a tutto tondo a “La profezia di Caravaggio”.
Sei stata gentilissima, grazie per il tuo commento. :-)
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mi ha lasciato ricordi sbiaditissimi......