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scoprendo Sarajevo
E' stata una vera sorpresa. Questo libro è entrato nella mia vita per caso, visto che non ho particolarmente apprezzato il film "non ti muovere". Mi rendo conto di essere stata superficiale, spesso i film si discostano dal libro da cui sono tratti, ma erano proprio gli argomenti trattati che non mi attiravano.
Mi sono immersa nella lettura con foga, volevo sapere la sorte di ogni personaggio, volevo approfondire e fuggire questa guerra che non fa semplicemente da sfondo, ma è la vera protagonista a mio parere.
Ci sono dei momenti in cui ho pianto, lo ammetto. Credo che le vicende politiche tra serbi e bosniaci siano state trattate dall'autrice con una sensibilità e un tale rispetto che il dolore, le brutture e la brutalità penetrano nel lettore senza bisogno alcuno di enfasi. Non sono le parole a commuovere, ma la realtà. I due vicini di casa, il bambino che gioca, la ragazzina che risponde all'appello dei serbi come fosse a scuola, il dover sopravvivere alla fame, alle bombe al tuo ex compagno di banco ora acerrimo nemico. Questa è la guerra. E' lei, nuda e cruda. La Mazzantini ce la presenta e riesce ad evocarla con tutto il dolore che comporta.
Per quanto riguarda i personaggi, sono unici. Gemma e Diego, un amore grande, seppur imperfetto, come lo siamo tutti noi, i loro limiti sono la loro forza. I loro errori, le loro debolezze hanno reso ogni singolo personaggio reale. Affrontare la sterilità per una coppia può essere devastante, mi chiedevo spesso se anche io avrei fatto le stesse cose che ha fatto Gemma o se mi sarei lasciata abbattere o se avrei accettato tutto con rassegnazione. Certo è che la capivo come se fossi io a parlare, ad agire e a combattere. Così come capivo Diego, ho seguito il suo percorso di vita con la tenerezza che la stessa Gemma provava, assolvendolo e amandolo fino alla fine.
C'è una frase che mi ha fatto sorridere e riflettere: "anche la Madonna, se ci pensi, ha affittato l'utero a Dio... "
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è vero, il libro è un capolavoro, tanto che penso che non abbandonerò questa scrittrice. Non volevo leggere "Non ti muovere" perchè temevo si abusasse di argomenti quali lo stupro e la morte di un figlio. Ora so che non è il caso della Mazantini.
Ti quoto in tutto, assolutamente. Forse uno dei pochi libri in cui il personaggio protagonista è riuscito a 'imbrogliarmi', spingendomi a vedere davvero attraverso i suoi occhi. Bellissimo.
hai detto bene: il protagonista ti "imbroglia", poi però ti entra nel cuore.
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Pia