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La terra del Sacerdote
 
La terra del Sacerdote 2013-07-17 18:01:51 Gondes
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Gondes Opinione inserita da Gondes    17 Luglio, 2013
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LA TERRA DEL SACERDOTE

Un romanzo molto intenso che scava nel profondo dell’anima. Il passato molto spesso non si può cancellare semplicemente scappando o cambiando vita. Forse è solo l’illusione di voltare pagina che spinge Agapino a lasciare la veste sacerdotale e ritornare in Italia, nel suo paese di origine in Molise da “spretato”. Purtroppo per lui il passato pesa come un macigno ed un giorno busserà di nuovo alla porta della sua coscienza. Sarà sempre etichettato come “il sacerdote”, anche quando si sposa e si dedicherà alla coltivazione di un terreno povero e arido come il suo cuore. Ma un giorno troverà all’interno del suo podere una donna straniera che ha appena data alla luce un figlio senza vita. La donna sta scappando da una coppia di anziani che la tenevano prigioniera in una cascina poco distante. “Il sacerdote” soccorre la donna, non però per prestagli soccorso ed aiutarla, ma perché capisce che potrebbe diventare la sua fonte di guadagno. La povera sventurata è infatti utilizzata dalla malavita come “fattrice di bambini”, da dare in adozione a famiglie che non possono avere figli o peggio destinati alla compra-vendita di organi. Il sacerdote diventerà quindi il nuovo carceriere della donna, e scoprirà quanto questo business può essere redditizio. Non ha però fatto i conti con la propria coscienza e soprattutto con il suo passato quando ancora era prete.

La storia ha come sfondo gli Appennini molisani, terra fatta di semplicità ed isolamento. Semplici ed essenziali sono anche i dialoghi presenti in questo romanzo, dove l’uso di espressioni dialettali danno la giusta dimensione alla storia raccontata. Oserei dire che senza questa particolarità, che inizialmente può causare qualche difficoltà di comprensione, non sarebbe lo stesso ottimo romanzo. Le persone raccontate in questo libro non hanno bisogno di parlare con parole forbite, si capiscono con gli occhi e con lo sguardo, perché è la loro cultura che glielo impone.
Un ottimo romanzo, essenziale, ma profondo che affronta tempi che fanno riflette e allo stesso tempo indignare.

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Commenti

7 risultati - visualizzati 1 - 7
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Hai ragione Denis sono indignata dal protagonista di questo libro che credo non leggerò.... Comunque hai scritto un commento chiaro e completo. Grazie per avermi dato l'opportunità di conoscere una lettura anche non rientra nei miei gusti.Ciao
In risposta ad un precedente commento
C.U.B.
18 Luglio, 2013
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Uh mamma mia...
La penso come Francesca ! Comunque sia la rece e' stata utile :-)
@ Francesca & C.U.B; non volevo spaventarvi!!! Quello descritto nel libro è un ex-sacerdote ma non per vocazione, ma per circostanza. Potrebbe aver scelto qualsiasi altro mestiere. L'aspetto religioso non è toccato se non marginalmente; se questa è l'aggravante potete stare tranquille.
Se avrete modo di leggerlo (non si sa mai!!), scoprirete che tutti hanno una parte buona, anche se a volte è molto nascosta.
interessante segnalazione Denis....
avevo già sentito parlare di questo autore, approfondirò!
In risposta ad un precedente commento
GLICINE
18 Luglio, 2013
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Che gentile Denis a rassicurarci! Grazie. Ma purtroppo la situazione non cambia, se anche l'aspetto religioso è trattato marginalmente, un sacerdote deve diventare tale, per vocazione e non per circostanza... E deve farsi carico di una grossissima responsabilità nei confronti dei fedeli..... Sbagliare può succedere, ma perseverare negli errori è tutt'altra cosa...
In risposta ad un precedente commento
Gondes
18 Luglio, 2013
Ultimo aggiornamento:
18 Luglio, 2013
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Ciao Silvia, tu che sei amante di Missiroli, questo autore piacerà sicuramente. Ho trovato lo stile molto simile.
In risposta ad un precedente commento
Gondes
18 Luglio, 2013
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E` vero Francesca. Almeno dai religiosi di oggi ci si aspetta un comportamento misericordioso. Sottolineo di oggi xchè su quelli del passato è meglio stendere un velo pietoso.
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