Dettagli Recensione
IL SAPORE DELL'ACCIAIO
Acciaio. Perchè il libro ha effettivamente il sapore dell'acciaio così come ce lo immaginiamo.
Amaro. Proibito. Il sapore dei sogni infranti. e di quelli mai sognati.
Anna e Francesca, ragazzine alla soglia dell'adolescenza, sono delle "intoccabili" tra i loro compagni di scuola, gruppo di amici, ragazzi più grandi. Sono piene di quell'incoscienza selvaggia di chi non vuole appartenere a niente, senza troppe domande, senza risposte.
Sognano l'Elba si, le spiagge bagnate di ricchi turisti, guardandola dalla Piombino degradata che ci descrive la Avallone. Nel libro c'è tutto: il paesino della provincia "distrutto" (fisicamente e moralmente) dalla fabbrica, le acciaierie Lucchini, ci sono padri molestatori, violenti, nullafacenti, madri che non si ribellano o spingono i figli verso un futuro diverso,storie d'amore, il potere del corpo femminile, la confusione sessuale, la droga, l'abbrutimento di adolescenti e giovani. C'è tutto si. Tutti gli ingredienti sapientemente orchestrati che fanno si che il libro possa arrivare al Campiello, allo Strega, e possa diventare un film.
C'è troppo forse? stereotipi che abbiamo già visto in altri libri, al cinema, raccontanti con uno stile "efficace". Il libro ti prende, vuoi vedere come andrà a finire, la storia di quelle due lì, forse vuoi sentire ancora le bruttezze esagerate di una Piombino simbolica. Ma, a fine romanzo, qualcosa non ti torna. Un finale affrettato? Una conclusione superficiale? Personaggi che sono buoni o cattivi, con poche sfumature, con poca anima? Qual'è il vero tema del romanzo? Che non c'è salvezza per chi è destinato alla condanna? per chi vive e cresce in posti come Piombino? Per essere l'opera prima di un esordiente va bene, ma un "caso letterario" così come lo vende l'editoria, questo no. E' buttare fumo negli occhi di chi cerca la lettaratura.
Una grande operazione di marketing, che e tutto sommato il libro si lascia leggere meglio di tanti altri "best seller" italiani.