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Fammi entrare
Fammi entrare (nella tua vita), è la richiesta di queste due anime bruciate dal passato, incapaci di vivere al di fuori di quanto è rimasto loro dal precedente matrimonio, ognuna , secondo l'autore dovrebbe entrare nella vita dell'altro ad accendere la luce.
Fammi entrare è anche la richiesta del lettore all'autore : quello di De Silva sembra un saggio, un'analisi da fuori, quasi che i due protagonisti venissero osservati mentre si mouvono sotto una teca di vetro. Asettica e formale.
I personaggi di contorno sono delineati nettamente , senza incertezze, odiosa Licia per esempio, mentre i protagonisti riflettono nei comportamenti le incertezze del loro vissuto e dei loro sentimenti.
Manca qualcosa, empatia per esempio, Irene non suscita particolare simpatia, si reca in un bistrot con un fine ben preciso che non è semplicemente rimorchiare, ma sentirsi ancora desiderata, cercata.
Ma finisce immancabilmente per giudicare in modo pessimo chiunque la avvicini (fantastico il modo in cui demolisce un avventore che le fa delle avance pur essendo in compagnia della fidanzata), un giudizio secco, netto, quasi a voler dimostrare a se stessa che stare seduta li è una scelta sbagliata in partenza.
Poi c'è Nicola, vedovo di una moglie talmente acida e insensibile che la sua morte sconvolge il lettore meno di qualche commento risentito di Nicola.
Nicola, che vive di consuetudini, non ha quasi vita sociale, riflette sulle amarezze che il legame con Licia gli ha lasciato "Ogni volta che abbiamo provato a parlare ci siamo allontanati un pò di più".
De Silva filosofeggia, ha delle belle iperboli, ma a volte è sfiancante, ci sono periodi che tra virgole e parentesi sono lunghi una pagina. Oh ma un punto ogni tanto no ?
De Silva vuol farci credere che incontrandosi in questo bistrot che entrambi frequentano sfiorandosi senza mai trovarsi, Irene e Nicola si completeranno, come se fossero in cerca l'uno dell'altra senza saperlo, ma forse, grazie ad un simpatico cameriere potrebbero avere davvero una possibilità di incontrarsi.
In realtà da , come li descrive De Silva, la premessa iniziale "sono fatti l'uno per l'altra" mi pare traballante, troppo dura, inasprita e disillusa lei, troppo spento lui, tanto che mi verrebbe da dire : Nicola, dà retta a un fesso, esci in fretta da quel bistrot che una Licia nella vita basta e avanza...però chi può dirlo, l'amore è un'alchimia di cui nessuno ha la formula esatta,
a volte bisogna rischiare. Lo faranno Irene e Nicola ?
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Commenti
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Il punto.
:-)