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La sindrome della strega
“Resistere non serve a niente”, premio Strega 2013 a Walter Siti.
Il titolo è già un monito, nonostante il quale io ho resistito fino alla fine.
La storia è presto liquidata: un mago della nuova finanza, Tommaso, incarica uno scrittore (Walter) di narrare la sua storia. In cambio “Tommaso si dichiara disposto a comprare dai proprietari il mio appartamento e ad affittarmelo alle stesse condizioni di ora”.
Con un passato di obeso (“lo vedevano così grosso a otto-nove anni…) che gli ha lasciato cicatrici indelebili, proveniente da una famiglia che consta di un padre galeotto e di una madre culturalmente modesta (“è ormai straniero a quel padre di cui di colpo ricorda l’odore - un misto di alcol e debolezza -, straniero a quella donnetta che non sa far altro che recriminare, straniero al proprio stesso involucro di lardo”), ha spiccate doti per le scienze matematiche e statistiche (teoria dei giochi, calcoli di probabilità) e ben presto si afferma e si arricchisce inserendosi nei complessi giochi della finanza spregiudicata e collusa (“… Tommaso è estasiato dal pirotecnico gioco di prestigio, far apparire soldi dal nulla semplicemente postando dei numeri; siamo davvero i nuovi alchimisti, i soli che si orientano nel pianeta in bollitura. Tutto in diretta, un videogame giocato sulla realtà”). La redazione della biografia di Tommaso è l’occasione per smascherare e criticare i meccanismi dell’economia fittizia e involuta delle scatole cinesi, dei giochi di specchi e delle macchinose costruzioni create appositamente per trasformare il nulla in una truffa.
L’obiettivo è nobile, il lavoro svolto – immagino – poderoso.
E allora perché ho la sensazione che qualcosa non funzioni?
Il romanzo non è un romanzo e non è un saggio, ma un ibrido.
Pagine e pagine di situazioni grevi, feste con presunti VIP che non interessano a nessuno, affermazioni che ci respingono (“Comprare insieme oggetti di lusso crea tra un uomo e una donna un legame forte quanto il sesso”) e incontri sessuali che non scandalizzano più nessuno (“Con threesome si intende una forma di sesso di gruppo cui partecipano tre persone in qualunque tipo di combinatoria”) pesano sul lettore come un macigno. Le descrizioni tecniche dei meccanismi finanziari e malavitosi sono di difficile comprensione e troppo, troppo incalzanti e soffocanti.
Walter Siti è apprezzato da tutti, oltre che come scrittore, in qualità di critico e curatore delle opere complete di Pasolini. Se in questo romanzo voleva suscitare la repulsione del lettore, c’è riuscito. Almeno con me.
Bruno Elpis
P.S.: "La sindrome della strega" è il mio racconto in "La paura fa 90"
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Commenti
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Nuo, passo anche io :-)
@ cub: perché il premio Strega è sempre più un riconoscimento alla carriera (che Siti merita certamente) o forse - come molti rumoreggiano - una spartizione nell'oligopolio delle major ;-)
l'ho terminato da qualche giorno e sto ancora cercando di capire che effetto mi ha procurato......ma direi molto simile al tuo!
@ sharma: sì, a presto . Grazie :-)
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