Dettagli Recensione
Stereotipi a più non posso...
Ho letto questo libro in quanto mi è stato regalato e la prima cosa che ho pensato è stata : come mai un titolo così curioso? Il corpo umano? Con il senno di poi posso ritenere che l'autore abbia voluto sintetizzare in esso l'idea di una umanità greve, problematica ed in continua lotta con i propri limiti, sia fisici che mentali, idea che dovrebbe fare da sfondo all'intero romanzo.
Dico dovrebbe poichè, a mio avviso, il racconto va da tutt'altra parte.
La trama si occupa delle vicende di un gruppo di commilitoni dell'esercito italiano impegnati in Afghanistan, in una realtà nella quale gli errori di uno solo, così come le vittorie, appartengono a tutti. Ho trovato molto originale questo contesto, non avendo mai letto nulla che raccontasse della vita militare, ma il romanzo non è riuscito affatto a conquistarmi.
I singoli soldati protagonisti del romanzo sono tutti troppo stereotipati. C'è il soldato buono, quello prepotente, la donna in difficoltà e così via, tutti i clichè possibili sono qui presenti. Ciascuno di loro recita la propria parte dalla prima fino all'ultima pagina, senza mai instaurare un reale rapporto di confronto o condivisione con gli altri, si limitano a far avanzare un intreccio che non riesce mai davvero a decollare.
Lo stile dell'autore è sicuramente scorrevole e immediato ma non riesce, da solo, a sostenere una trama davvero piatta. Ho letto varie recensioni positive ma per questa volta non concordo. Banale.