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Non volare via
 
Non volare via 2013-07-03 10:13:38 andrea70
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
5.0
andrea70 Opinione inserita da andrea70    03 Luglio, 2013
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Brava

Libro molto coinvolgente e ben scritto. Sara Rattaro è lucida, tagliente, diretta, la sua prosa scorre via senza momenti di impaccio, concordo con chi trova una somiglianza con la Mazzantini, ma è solo una sfumatura in realtà sono diverse. Dove la Mazzantini colpisce e a volte infierisce la Rattaro prova a soffiare via il dolore in una sorta di visione dei rapporti umani piena di speranza , di capacità di capire , capirsi e perdonare.
Coraggiosa la scelta di raccontare la storia dal punto di vista maschile , di Alberto, professionista di successo che mette a rischio non solo il suo matrimonio ma la serenità e l'equilibrio delicato della sua famiglia per rincorrere un sogno irrealizzato, di un amore travolgente e mai dimenticato di tanti anni prima.
Da uomo ho trovato qualche stereotipo di troppo nella raffigurazione di Alberto, leggo tante approvazioni a questo ritratto maschile, segno che veniamo visti così dalle donne e di qualcuno la colpa sarà...(ma anche il merito dopo, però non dico altro o svelo troppo).
Bellissima la figura della figlia Alice, una ragazza abbastanza adulta da capire che i suoi genitori non sono altro che persone, per questo a volte deboli e fallaci, non perfetti, non sempre un esempio da seguire ma non per questo meno meritevoli di amore e rispetto.
Il fratellino minore, Matteo è affetto da sordità e questo handicap , la sua figura dolcissima fa da collante alla famiglia, sinceramente il dubbio che quello dell'handicap fosse un bel pretesto per spostare leggermente il tiro dalla solita storia di corna, per creare una situazione complessa con spunti diversi c'è e non va via , la Rattaro lo fa con classe e sensibilità ed è un merito.
La storia appassiona da subito, ci si interessa alle vicende , alle riflessioni dei vari personaggi , di Alberto in particolare, molto plausibili oltre che piene di frasi da ricordare.
Forse la parte meno convincente è la relazione tra Alberto e Camilla, improbabile e clamorosa, così come la passione che li travolge a vent'anni di distanza, che la Rattaro ci propina in grandi "incontri appassionati" senza mai un progetto, perchè la clandestinità di una relazione di quel tipo non può permettersi progetti, deve prendere disperatamente ogni respiro che l'altra vita le concede, soffocata dalla solitudine e dal senso di assenza di chi può amarsi solo al buio.
Le uscite di scena (e anche le entrate in scena...) di Camilla sono un pò forzate , l'unica parte traballante del racconto.
C'è la giusta dose di colpi di scena perchè la vita ti riserva sempre qualche sorpresa, si salva chi riesce a non farsi schiacciare da questi colpi del destino ma li porta con sè sulla propria strada imparando dai propri sbagli a perdonare gli errori degli altri. E in fondo questa è una delle due grandi lezioni di questo racconto, il valore delle scelte, quelle difficili, quelle sbagliate ma soprattutto il valore del perdono in nome di quello che per noi vale più di tutto, il senso di responsabilità che vince sull'orgoglio e sui sogni che la vita ha reso impossibili.
Scoppiano i cuori ma non ci si ferisce anche sulle macerie , si raccolgono i pezzi per ricostruire, forse la Rattaro è un pò illusa o quantomeno ottimista ma sicuramente brava.
Sembra essersi ispirata ad una bellissima poesia di Kipling: "Se sai piegarti a ricostruire, con gli utensili ormai tutti consumati, Le cose a cui hai dato la vita, ormai infrante; ....Il mondo è tuo, con tutto ciò che ha dentro. E, ancor di più, ragazzo mio, sei Uomo! "


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Commenti

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Complimenti, bellissima recensione, è stato un piacere leggerla.
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GLICINE
03 Luglio, 2013
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Andrea! Una meraviglia di recensione, non solo hai dato un'idea ricca e precisa del contenuto del libro, ma hai commentato mettendoci dentro "TE", molto bello il risultato, Bravo!
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andrea70
03 Luglio, 2013
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Beh grazie a entrambe. Bel libro. Merita di essere letto, soprattutto oggi che sembra non ci si perdoni più nulla.
Che dirti Andrea lo sai che quando fai queste letture diverse dai thriller riesci sempre a rendere benissimo le emozioni che ti trasmettono questi libri che io reputo a volte un po più femminili . Bravissimo .
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andrea70
04 Luglio, 2013
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Mi piace spaziare su vari generi altrimenti alla lunga mi annoio, vero che alcuni temi e il modo in cui sono trattati strizzano l'occhio magari più ad un pubblico che ad un altro ma ti dirò...è intrigante anche una lettura così. Qui per esempio mi sono chiesto se siamo veramente così : perennemente immaturi, vigliacchi nel silenzio ma sbruffoni in pubblico fino a che non abbiamo mandato in malora tutto e allora tiriamo fuori il meglio.
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gracy
05 Luglio, 2013
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Ce l'ho e lo devo assolutamente leggere!!!
No Andrea non credo siate tutti così stai tranquillo, ci sono sempre delle eccezioni fortunatamente ;))
Il bello di questo libro e' che ha lasciato la narrazione a lui , immedesimandosi molto bene nelle vostre testoline maschili , certo però ha marcato duramente i vostri difetti .
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