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Diecipercento e la gran signora dei tonti
 
Diecipercento e la gran signora dei tonti 2013-06-11 19:39:35 Pia Sgarbossa
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    11 Giugno, 2013
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LA MORTE CI VUOLE AL CENTOPERCENTO !

La vedete quella bara? E' proprio la vostra e contiene il vostro corpo...e stanno celebrando il vostro funerale.
Voi invisibili, come un fantasma, potete vedere le persone presenti e soprattutto potete sentire quello che pensano in quel momento...Cosa diranno?
"Finalmente non ci sarà più tra i piedi"
Non potrò vivere senza di lui/lei"
"Era ora che morisse"
Quanto l'ho amato/a
...e chissà cos'altro...
In sintesi è questo che accade al nostro protagonista, Diecipercento.
Lui che era nel mondo della politica, una moglie e due figli, aveva vissuto seguendo dei comandamenti che si era prefissato, grazie ai quali era riuscito ad ottenere un buon patrimonio e ad aiutare i figli in qualsiasi situazione.
Lui era stato un buon ladro, ben adattandosi al clima di corruzione che lo circondava.
Ma nel suo cuore c'era un anelito verso un qualcosa di più ampio respiro, grazie forse a quella felicità che aveva vissuto nella sua infanzia, merito soprattutto del padre.
Al momento della sua morte la sua anima è insoddisfatta...e non è pronta a lasciare questo mondo.
Quancuno l'ha ucciso e ora si ritrova ad assistere al proprio funerale...
Può vedere i presenti, ascoltare i loro pensieri, e la sua attenzione si sofferma su una persona che aveva dimostrato di saper amare in modo autentico: la nipote Margherita.
A ritroso seguendo il video della sua vita, Diecipercento ripercorre i momenti più importanti e lo fa seguendo la nipote, che tra tuttti non ha creduto che si sia stato ucciso.
Lei era scappata tanti anni prima dalla famiglia e da quei luoghi, per inseguire la felicità , per vivere altrove col suo amore, che nessuno della sua famiglia aveva accettato.
Lei più di tutti credeva nel lato buono dello zio morto e vuole scoprire la verità, tutta la verità sulla sua morte.
Ecco che il protagonista, subito dopo il funerale , segue Margherita passo passo ma con assoluta discrezione, e l'ascolta nei suoi pensieri , nei suoi incontri con persone che fanno parte del passato e del presente per tentare di trovare questa benedetta verità. Affiancandola ricostruisce i vari pezzi della sua vita; arriva alla consapevolezza che in lui era cresciuto un mostro, un odio nei confronti di quella parte di se stesso che non gli aveva permesso di essere felice.
Si, è vero che è stato ucciso...ma la sorpresa è sapere da quale mano...che non svelerò, ovviamente.
La nostra amica Antonella, con maestria e creatività invidiabili, in questo libro dai messaggi fortissimi, ci induce a riflettere su quanto sia difficile convivere con l'incapacità di affrontare serenamente l'omosessualità, la pazzia, da averne così tanta vergogna da non riuscire ad intervenire nemmeno in extremis.
Mette in rilievo l'importanza dell'educazione, che ha un effetto potente e dalle conseguenze inevitabili.
"Sua madre non aveva agito in malafede...e lui aveva sempre obbedito..."...finchè la sua vera natura, l'aquilotto che c'era in lui si era trasformato in un avvoltoio...
Cara Antonella, con questo libro mi hai "smossa dentro"... mi hai portato a provare vari sentimenti altalenanti...e lungo la lettura ho avuto modo di vedere i personaggi sotto una luce diversa...fino ad arrivare a capirli...e provare per loro una forma d'affetto.
Il tuo libro rafforza ancor più in me l'idea che non bisogna mai giungere a delle conclusioni affrettate...mai!...E' importante conoscere bene, per riuscire a capire.
Ne consiglio la lettura a tutti...con la speranza di arrivare al "traguardo finale" della nostra vita, tutti interi al centopercento!...e poter proseguire verso...dove? A questa domanda risponderà l'angelo, alla fine del libro...A voi la scoperta!

Buona lettura e buone riflessioni...
Pia

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
A chi desidera esplorare l'animo umano, le scelte educative di una famiglia e le loro conseguenze.
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Commenti

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Bel commento Pia!
Spero di leggerlo presto il romanzo della nostra amica Antonella!
Grazie per la bella recensione Pia:-) Sì, mi sembra che abbia colto perfettamente la complessità dei personaggi, la loro evoluzione. Più tardi, nelle ore più "calde", la condividerò su Facebook e Twitter. E anche sul mio sito, of course:-) Grazie ancora e buona giornata:-)
Quante domande e quante riflessioni merita questo libro! Assolutamente da leggere! Complimenti per l'ottima recensione ma credo che Antonella abbia fatto un superbo lavoro! Ciao!
Grazie Sharma e Silvia...
Mi fa piacere d'essere riuscita nell'aver colto la complessità dei personaggi...per me è stata un'esperienza diversa dal solito la lettura del tuo libro...
Cara Antonella, non ho trovato, durante la lettura alcun riferimento geografico spaziale, tanto che all'inizio ero convinta che fosse ambientato in una zona particolare dell'Italia; proseguendo poi invece nella lettura mi è parso di capire che la tua intenzione era quella di far in modo che il racconto potesse riguardare ogni dove...è corretto o ho sbagliato a capire?
Grazie, Pia.
Sì Pia, la mia intenzione era proprio quella di mantenere la localizzazione indefinita: Diecipercento si adatta bene in qualsiasi provincia italiana. Esiste anche un Diecipercento in carne e ossa, che ha ispirato (in parte) il personaggio: è nato e cresciuto ad Aosta, non è mio parente e gode ancora di buona salute:-)
Arrossisco per i complimenti! E vi ringrazio di cuore, amiche mie :-)
bella rece Pia!
Anche a me era piaciuto tanto!!!!
ti ringrazio Maldestra.
Cara Antonella, ti meriti tutti i complimenti...davvero...
Caspita un uomo simile a Diecipercento hai conosciuto...all'inizio non l'ho sopportato...poi mi ci sono affezionata...
Un'altra curiosità avrei da chiederti : cosa ti ha portato a scegliere il nome "La signora dei tonti"...
Grazie, Pia.
Il titolo è stato scelto insieme all'editore: ci voleva qualcosa che indicasse la storia e i personaggi principali. "La gran signora dei tonti" ci è sembrato l'ideale per accompagnare un altro soprannome insolito come Diecipercento. Inoltre, evoca in modo efficace il modo in cui lo zio vede la nipote: una grande persona, anche se irrimediabilmente tonta:-)
mi sembra che sia un libro davvero originale, che merita d'essere letto. Dalla recensione che ne hai fatto, Pi mi sembra che tocchi alcuni temi importanti e attualissimi. Come sempre chiarissima, Pia!
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