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Le colpe dei padri
 
Le colpe dei padri 2013-06-11 09:41:15 gracy
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Stile 
 
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Contenuto 
 
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gracy Opinione inserita da gracy    11 Giugno, 2013
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La colpa è dell’uomo! Libera nos a luame…

Un autore che racconta la sua città è la dimostrazione dell’amore che lo lega alla storia, alle conquiste e alle sofferenze che nel tempo si sono intervallate per la crescita e l’affermazione in tutti i campi della propria gente. Perissinotto è torinese ed ama la sua Torino, la ama in toto e lo fa mescolando storie di torinesi che respirano il profumo dell’aria satura di progresso, rendendola industriale e artificiosa, che con il suo spirito ha cambiato la natura dei suoi abitanti. Una città importante, che è stata amata e odiata nel tempo.
“Le colpe dei padri” credo che rappresenti l’opera più importante di Alessandro Perissinotto, per le sue peculiarità a far incontrare le storie degli operai nel contrasto di una complessa struttura che ha dimensioni mondiali.

La chiave di lettura è la sindrome di Stoccolma, il carnefice è la grande industria che lascia un grande vuoto profondo quando abbandona il lavoratore a se stesso rendendolo vulnerabile e depredato della sua identità, per capire la crisi odierna e il cinismo delle strutture industriali di oggi bisogna ricordare inesorabilmente il passato: il dopoguerra, le rivoluzioni sindacali, gli anni di piombo, il terrorismo e le Brigate Rosse.

La storia privata del personaggio principale Guido Marchisio/Ernesto Bolle si inserisce nella storia sociale in modo molto avvincente e credibile, attraverso un ricordo, un flash-bulb e alcune circostanze fortuite, la vicenda si snoda con una suspance che ti tiene attaccato alla pagina e ti culla con uno stile e una narrazione molto appassionata ed ad alti livelli.
Il padre è la fabbrica che genera il lavoro e la ricchezza, il padre è chi genera figli che diventeranno uomini, entrambi hanno l’indole di fare il bene con naturale istinto, eppure finiranno a far emergere le smagliature e a divenire colpevoli e carnefici, è molto sottile la linea di demarcazione dell’arbitrio tra responsabilità e irresponsabilità.

Guido come Ernesto sono l’antitesi di Torino nella sua essenza: il ricco e il povero, il potere e la lotta….bisogna attendere di leggere le ultime pagine per capire il bene e il male e i loro confini fino a dove possono arrivare e fino a che punto si insediano e muoiono le colpe dei padri.

“Superior stabat,lupus, longeque inferior agnus”

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Tra i dodici finalisti, al momento è il libro più acclamato della critica e domani 12 giugno sapremo se continuerà la corsa per la finalissima del Premio Strega 2013
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Commenti

18 risultati - visualizzati 1 - 10 1 2
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Argomenti profondi ed interessanti che tu, proprio tu, con la tua penna li hai resi indimenticabili! Baci
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C.U.B.
11 Giugno, 2013
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Interessante libro, bella rece. Speriamo vinca allora :-)
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gracy
11 Giugno, 2013
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Grazie Sharmy per avere letta la mia opinione e ribadisco che è un libro che merita di essere letto a prescindere premi e ghirlande :D
Concordo con Sharma. Leggendo questa recensione mi è venuto spontaneo pensare come oggi il romanzo a sfondo sociale si sia sostituito a pieno titolo a quello che una volta era il romanzo storico. Oggi il sociale appare nel giallo, nel thriller, nel romanzo d'amore: e mi sembra giusto che sia così. Bellissima la citazione di Fedro in chiusura! Complimenti.
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gracy
11 Giugno, 2013
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@Cub...se vince posso dire "l'ho letto e ha meritato la vittoria" XD
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C.U.B.
11 Giugno, 2013
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Magari lo leggero' anche io.
Ps. Oggi vado a farmi un giro a Kingland ;-)
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gracy
11 Giugno, 2013
Ultimo aggiornamento:
11 Giugno, 2013
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Giusta osservazione Anna Maria e oggi più che mai sul sociale c'è tanto da intessere. Mi sono attenuta al messaggio principale che Alessandro Perissinotto, ha voluto lanciare con questa sua opera.
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Mario Inisi
11 Giugno, 2013
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Meglio di Nussuno sa di noi?
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gracy
11 Giugno, 2013
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In effetti sono dibattuta Mario tra "Nessuno sa di noi" e "Sofia veste sempre di nero" di Cognetti edito Minimum Fax....;))
Bella recensione Gracy! Stavo leggendo un articolo sui finalisti del premio Strega e mi è apparsa!!! Dall'essenza del libro, dal tema del doppio, che hai reso così bene, spero che vinca! Comunque andrà io lo metto in biblioteca. Ciao :)
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