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Il tempo dell'innocenza
 
Il tempo dell'innocenza 2013-06-04 19:57:51 joshua65
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
joshua65 Opinione inserita da joshua65    04 Giugno, 2013
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Se sbaglio col pregiudizio

Non dovrei dirlo, ma faccio ricorso al pregiudizio, e spesso. O forse dovrei dire ne ricevo soccorso, per orientarmi tra le enormi quantità di informazioni che mi bombardano ogni giorno, evitare le bufale, rimanere sordo alle sirene, resistere.

“Il romanzo che ha vinto la seconda edizione del concorso”, “un libro insolito, inedito, intenso”, “il giallo che ha conquistato il mondo”, “il titolo più atteso”. Devo sempre informarmi, riflettere, trovare riscontri, devo per forza approfondire prima di scegliere? “Farmi un’idea”?

Non volendo (e non potendo) comprarli tutti, applico il pregiudizio. Mi bastano le poche frasi di commento, la copertina, il nome dell’autore, la sua nazionalità, il genere (ancora thriller scandinavo???) e ...BOING!!! Sento il rimbalzo sullo scudo metallico, lo spostamento d’aria del colpo appena schivato, l’ebbrezza della macchina parcheggiata sulle strisce blu, anche per pochi minuti, senza pagare il ticket.

Per questo Raul Montanari ogni volta non sfuggiva al mio pregiudizio. Lui e il suo post-noir, quel diario che sembra veramente ritrovato in una panchina che ha ispirato “Strane cose, domani”, quel suo libro sconvolgente lasciato nel cassetto per diversi anni (figurati, basta parlare di sesso …), la definizione di Camilleri: “scrittore mistico”. A me Raul Montanari ha fatto SEMPRE antipatia.

E invece, mi sono ritrovato tra le mani “Il tempo dell’innocenza”, perché il pregiudizio ogni tanto va in ferie o fa semplicemente cilecca, rallegrandomi nel leggere la storia di Damiano, Ivan ed Ermanno.
Il romanzo inizia nel 1986, ai tempi di Chernobyl, dove uno scherzo tra amici apparentemente banale si trasforma in tragedia e poi fa un balzo nel 2011, subito dopo il disastro di Fukushima, dove Damiano, che adesso vive una vita decisamente “low profile” si ritrova costretto, suo malgrado, a dover compiere un gesto drammatico per salvare la vita della sorella.

C’è un non so che di magico in questa storia, nel suo protagonista, e nel suo irto percorso di redenzione. Ma anche nei coprotagonisti, soprattutto Ivan, amico e alter ego, incredibilmente trasformatosi venticinque anni dopo, la mamma di Ermanno, Regine, una strega decisamente cattiva, e Velardi, il detective privato che lo aiuta nella sua missione impossibile, un po’ Obi-Wan Kenobi, un po’ grillo parlante.

Indimenticabili anche i luoghi, Milano, metropoli pigra e cupa e poi Villavetere un immaginario paesino sul lago d’Iseo, mai così minaccioso, teatro perfetto per inscenare l’ultimo epico atto del nostro eroe. E, soprattutto, fantastica la colonna sonora, il Kraut Rock e i suoi derivati, che consiglio di ascoltare durante la lettura (Tangerine Dream su tutti!)

E il pregiudizio? Non dovrei dirlo, ma se penso che forse il buon Raul ha attinto dalle fiabe per scrivere questo bellissimo libro, sapendo di fregarmi grazie al loro fascino, forse dovrei subito riattivarlo.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Montanari (credo), Ammaniti e i migliori scrittori noir italiani
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Commenti

5 risultati - visualizzati 1 - 5
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Eh eh eh Raul cinico e natipatico....j'adore Raul!!!!
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joshua65
05 Giugno, 2013
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Yes, Lucifer Raul!!!
In risposta ad un precedente commento
C.U.B.
05 Giugno, 2013
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Sempre brillante Joshua, e' un piacere leggerti.
Cio' detto mi hai ricordato che ho terminato i Montanari nella mia dispensa, devo rimediare al piu' presto.
In risposta ad un precedente commento
joshua65
05 Giugno, 2013
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Grazieeeeee!!!!
Cos'altro mi consiglieresti del buon Raul? Vorrei osare ancora ;-)))
In risposta ad un precedente commento
gracy
06 Giugno, 2013
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Personalmente Joshua te li consiglio tutti!!!!
5 risultati - visualizzati 1 - 5

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