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Ho scelto la via peggiore, o la più facile?
Dopo l'ennesimo litigio dei genitori, la piccola Sofia Muratore corre nella sua cameretta al secondo piano di una villetta nel quartiere residenziale detto "Lagobello",fuori Milano.
S'inginocchia e prega , anche se da qualche tempo ha perso fiducia in questi rituali; da quando il cancro si è portato via la mamma di Oscar il suo compagno di giochi : servono veramente le preghiere? Mentre recita il "Padre Nostro" ha un lapsus freudiano, dice - rimettiamo ai nostri "genitori" - anzichè debitori. In effetti il romanzo che firma Paolo Cognetti è una lunga riflessione su quell'imprinting iniziale che subiamo dai genitori durante l'infanzia che condizionerà tutto il resto della nostra vita. Roberto Muratore è un ingegnere dell'Alfa Romeo tutto preso dal suo lavoro, mentre Rossana è una casalinga sull'orlo di una crisi di nervi; si sono sposati con un matrimonio riparatore, sono decisamente una coppia male assortita e Sofia , la loro unica figlia, è presa in mezzo a questa battaglia che non sembra trovare soluzioni.Percorriamo nei dieci racconti che compongono questo romanzo trent'anni di vita di Sofia quelli che dall'infanzia la traghettano nell'età adulta. La lasciamo che gioca ai pirati con Oscar e insieme i due ragazzini in quel mondo immaginario tentano di esorcizzare i loro dolori, ma invano perchè qualche capitolo dopo la nostra eroina la ritroviamo in ospedale in compagnia di una nuova amica: tutte e due hanno tentato il suicidio.
Qualche anno dopo Sofia è a New York sogna di fare l'attrice e per mantenersi come molti studenti lavora come cameriera nei pub. Alle spalle si è lasciata ancora una volta relazioni sentimentali fallite, la madre eternamente esaurita ,mentre il padre è morto di cancro e la sorella di quest'ultimo ,zia Marta è l'unica che sembra averla capita ed essere riuscita a tirarsi fuori dalla depressione, insegnandole a cercare un senso per la propria vita. Nella Grande Mela, Sofia conoscerà Pietro e Juri due studenti italiani. Juri è a New York per girare un film è dopo alcuni casting sceglierà proprio Sofia per interpretare Laila, la protagonista del suo film, mentre Pietro coglierà l'occasione di questa nuova amicizia per dare inizio al suo romanzo che parlerà proprio di lei. Un romanzo quello di Cognetti che ci consegna un ritratto di donna che è figlia delle non-famiglie della società contemporanea. Sofia mi ricorda questa poesia di Raimond Carver :
Stamattina mi sono svegliato con la pioggia
che batteva sui vetri. E ho capito
che da molto tempo ormai,
posto davanti a un bivio,
ho scelto la via peggiore. Oppure,
semplicemente, la più facile.
Rispetto a quella virtuosa. O alla più ardua.
Questi pensieri mi vengono
quando sono giorni che sto da solo.
Come adesso. Ore passate
in compagnia del fesso che non sono altro.
Ore e ore
che somigliano tanto a una stanza angusta.
Con appena una striscia di moquette su cui camminare.
Sofia di fronte alla possibilità di crearsela una famiglia, una relazione stabile, ad un certo punto apre la porta e va via, senza salutare: quando giunge ad un bivio, sceglie la via più facile. Forse i figli e le figlie delle non famiglie di oggi consumano nelle loro inquietudini proprio questo fallimento che hanno ereditato dai propri genitori e essi stessi scoprono ,amaramente, di non avere debiti di riconoscenza nei loro riguardi, perchè certi genitori ,sempre più spesso, passano la vita ad odiarsi.
di Luigi De Rosa
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Valentina
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