Dettagli Recensione
E' un libro divertente.
Ho appena finito di leggere questo bel libro con un titolo altrettanto bello.
Il protagonista è un ingegnere quasi trentenne, viaggiatore, cinico ed ironico. Intelligente, ma con pure un forte deficit di attenzione.
Questo problema lo costringe a non ascoltare un discorso per più di due minuti, a non ricordare i nomi e a fare del casino con i ricordi.
Il deficit scompare solo quando il protagonista, sempre diffidente e critico verso la società e i suoi connazionali, tenta di mescolarsi con l'italiano medio(-cre). Si sforza a prendere parte a futili conversazioni, afferma come dice la tv che tutto è fashion e cool e se ne frega più o meno di tutto diventando "normale".
Il periodo non dura comunque molto e decide definitivamente di trasferirsi all'estero, dove tutt'ora vive quasi felice ma soprattutto libero. Libero dagli orari lavorativi, dalle religioni, dalla politica, dalla morale, dalla tv,... Libertà insomma.
Una storia quasi autobiografica, come scrive nella prefazione l'autore Alessandro Raschellà, che diverte soprattutto nella seconda parte quando il protagonista, perdendo ogni speranza di una vita felice in un paese civile, comincia a cantarle a tutti.
Ma è anche una storia grottesca ed avventurosa se siete stati all'università. Se non ci siete stati vi verrà voglia di andarci e, se non ci siete stati e avete dei figli, dubito che li manderete fuori sede o in Erasmus. Ma a meno che non siate ricchi non è più un vostro problema.
Ora, prima di salutarvi, devo fare una confessione al mondo. Sono quasi sicuro di soffrire anch'io della stessa sindrome da deficit di attenzione del protagonista.
Buone letture
Ico