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Testimonianza di Gianna Cimino, nipote dello scrit
Su “La ciociara” Angelo Favaro mi ha fornito in esclusiva una splendida testimonianza proveniente dalla nipote di Alberto Moravia e riferita a “La ciociara a Fondi”, il convegno in programma il 10 maggio. Qui ripropongo la dichiarazione di Gianna Cimino sul rapporto tra romanzo e film che ne fu tratto:
“Sono felice che a Fondi, ormai per la terza volta, si possa tornare a parlare di questo romanzo che dovrebbe diventare un classico da leggere e studiare in tutte le scuole superiori italiane.
Del film di De Sica e Zavattini (ndr: lo zio) non ne parlava mai, non ne aveva mai nemmeno scritto nulla. Che dire? Forse non gli era piaciuto, forse gli era piaciuto soltanto in parte. Di ciò che non gli piaceva e non gli interessava non scriveva, non amava dire male di qualcosa o di qualcuno. Faceva soltanto critiche che fossero costruttive, ma dal momento che un film una volta che è stato girato è stato girato, e non si torna indietro, è inutile farne critiche negative o distruttive. Invece si era molto divertito sul set, e soprattutto nelle conversazioni con il cast e con la Loren in particolare. Aveva trovato quella donna affascinante e bellissima fisicamente. L'aveva anche intervistata.
Ecco, se mio zio fosse qui, vorrei proprio chiedergli, oggi, dal momento che non aveva detto mai né scritto nulla, cosa pensa del film La ciociara. Credo che mi risponderebbe che il regista e lo sceneggiatore non hanno osato abbastanza, cioè sono stati troppo fedeli al romanzo, invece secondo zio Alberto un film è un’opera d’arte con la stessa dignità e libertà di un’opera narrativa. Infatti, amava molto Le mépris di Godard tratto dal suo romanzo Il disprezzo proprio perché infedele e originale rispetto al romanzo stesso.”
Una posizione originale quella dello scrittore, per nulla egocentrica: se consideriamo che spesso i romanzieri rinnegano le trasposizioni cinematografiche in quanto troppo libere e infedeli…
Bruno Elpis
Nel mio sito www.brunoelpis.it la testimonianza di Gianna Cimino è riportata in versione integrale
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Commenti
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@ Sharma: ci devi assolutamente venire! Lì riporto i miei commenti con immagini, preferibilmente di animali (ove possibile) :)
@ Silvia: Moravia - con Calvino, Svevo e Pirandello - ha occupato la mia gioventù (quella libresca, s'intende). La Ciociara è una delle opere di Moravia da me preferite: un'altra faccia del neo-realismo, del tutto sui generis, rispetto a "La ragazza di Bube" di Cassola, rispetto a "Uomini e no" di Vittorini" o al "Partigiano Johnny" di Fenoglio. A suo tempo, ho visto anche il film e non condivido il giudizio di Moravia: mi è piaciuto molto anche il film, che consiglio alla stregua del romanzo. Trovo che la letteratura neo-realista, insieme alla coeva cinematografia di Rossellini e Pasolini, rappresenti un momento di straordinaria creatività propositiva della cultura italiana. Probabilmente suscitata dalla tragedia appena conclusa: da rielaborare, da ricordare, da trasporre in immagini e pagine... :)
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