Dettagli Recensione
Per essere liberi bisogna andarsene?
Piero Gobetti è un uomo che a 25 anni ha già fondato una rivista ed una casa editrice,è sposato con Ada dalla quale ha avuto un figlio,è insomma un uomo felice? Probabilmente si, se non fosse per le sue idee antifasciste che nella Torino del 1926 non erano ben accette , ( quella del Ventennio,era un'Italia dove un pensiero indipendente, non allineato non trovava cittadinanza ,ma è pur vero che il fascismo e l'antifascismo rendevano la politica qualcosa di vivo, non come oggi dove non esiste più alcuna differenza tra pensiero di destra e di sinistra),così il giovane editore è costretto a lasciare moglie e figlio per Parigi, città che in quegli anni garantiva agli intellettuali italiani, che non volevano piegarsi alla dittatura, la libertà di parola e di pensiero.Moraldo, invece, l'altro protagonista di questo romanzo, è uno studente universitario, affitta una camera dai Bovis, una vecchia coppia di pensionati, quando viene a Torino per sostenere gli esami, ha un'ammirazione segreta per Gobetti che cerca di conoscere personalmente senza successo. Un giorno, tornato dai Bovis, scopre che alla stazione c'è stato uno scambio di valigie, a lui è capitata quella , scoprirà dopo un annuncio sui giornali, di Carlotta, una giovane fotografa con la quale avrà una liaison intensa che lo condurrà a Parigi. Un romanzo quello di Paolo di Paolo ricco di spunti sull'amore, sugli ideali che dovrebbero muovere l'azione politica, sul senso della vita, su un' Italia lontana da noi solo nelle date. Un romanzo sul coraggio e sulla vigliaccheria, un romanzo sulle emozioni, quelle che ci mandano tanta vita , quelle della giovinezza che se coltivate, durano il sempre delle donne e degli uomini che non dimenticheremo.