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L'amica geniale e l'amica cattiva
Optare per l'anonimato e riuscire a mantenerlo ai giorni nostri e' un caso raro, eppure Elena Ferrante sceglie e mantiene. Se di lei si sa per lo piu' che e'donna e di Napoli, credo che il sesso sia confermato da altri suoi scritti mentre questo libro ne conferma la sua provenienza.
Napoli infatti protagonista tra gli altri di questo romanzo ambientato in un rione , a partire dagli anni Cinquanta.
Romanzo popolare dal ritmo incalzante, intenso e passionale, brulicante di personaggi come non potrebbe che essere nell'affollato quartiere partenopeo, tra la poverta' e l'ignoranza piu' o meno diffuse.
Napoli di lavoratori e di disoccupati, Napoli di camorra ostentata e di camorra ripudiata.
Napoli di piccole vendette, di botte e ripicche, di rispetto e di onore, di capodanni a fuoco incrociato, di passeggiate e pomeriggi a ballare.
Napoli chiassosa, Napoli canterina, Napoli di artigiani, di bella gioventu' e di ragazzi con grandi' capacita'.
Il racconto scorre palpabile e piu' che mai verace, a ritroso nel tempo scandisce in maniera scoppiettante l'infanzia di due bambine : Lanu' e Lila.
Lila magra e bruttina, sporca e sgarbata ma con un carisma incredibile al quale Lanù e tutti i maschi del quartiere non sapranno resistere. Io nemmeno del resto, questa ragazzina dall'intelligenza sopraffina e una caparbieta' che morde il collo non la dimentichero' mai, con quegli occhi grandi e scuri socchiusi che fissano il potere asserendo " mi annego piuttosto che farmi comprare".
Lanù la studiosa, colei che si applica e a cui sará concesso di proseguire il percorso scolastico, la ragazzina colta e lodata a scuola, affascinata da sempre dalle doti e dall'ego della pestifera Lila.
L'amica geniale e l'amica cattiva, bambinette in fuga dal rione per cercare il mare, ragazze che crescono correndo su strade diverse, esasperando le loro potenzialita' con un unico sogno, riuscire a fuggire dalla miseria claustrofobica del rione e dai suoi confini troppo stretti.
Bello, buona lettura.
Commenti
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@Sharma , appena lo trovo usato, mi fiondo senz'altro sul secondo !
Ciao carissima
Bruno
@Silvia, hai letto I GIORNI DELL'ABBANDONO della Ferrante ? Provalo !
@Cub
è più bello "I giorni dell'abbandono"...dici che sarebbe meglio di iniziare da quello?
No, se hai questo leggi questo ! Io leggero' di sicuro anche il seguito, mi e'piaciuto molto.
Sono due libri molto diversi, nemmeno potrei paragonarli.
Suggerivo quel titolo a Silvia perche' talvolta legge libri strazianti, quello mi ha piacevolmente straziata.
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