Dettagli Recensione
La vita è come l'acqua, scompare, affonda e poi...
Ancora una volta la Mazzantini ci ha deliziati con un romanzo che oserei definire sublime.
È la storia di una donna, Gemma, che si ritrova a fare i conti con il passato riaffiorato inaspettatamente per una telefonata ricevuta un giorno qualunque, una mattina qualunque.
È una storia di vita e morte, odio e amore che si intrecciano, si saldano così profondamente da non riuscire più a capire dove inizia l'uno e finisce l'altra. Gemma, nonostante sia stata derubata dalla vita di tutto, dell'amore, del fotografo di pozzanghere, della maternità, della dignità e addirittura di se stessa, deve rimboccarsi le maniche e ricominciare da ciò che la vita le ha lasciato, Pietro, unica sua ancora di salvezza.
Si rivela una donna forte e coraggiosa, molto più di quanto ci si aspetterebbe dalla presentazione del suo personaggio all'inizio del romanzo. Venuto al mondo, al contrario di ciò che si potrebbe credere, non è soltanto pessimismo, non è solo il realismo crudo e osceno, che talvolta rischia di diventare estenuante ed esasperante; è anche e soprattutto una storia di speranza.
La bravura della scrittrice sta nel saper sconvolgere il lettore sia per i toni che usa sia per la trama. Margaret Mazzantini, dopo aver utilizzato un ritmo lento e per lo più descrittivo che occupa la prima parte del libro, riesce a sconvolgere il lettore in poche pagine stravolgendo le convinzioni che ognuno aveva costruito nel corso della storia.
Inutile dire che è una dei miei libri preferiti