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"C'è più amore in chi resta"
Fai bei sogni è la storia autobiografica di Massimo Gramellini giornalista de "la Stampa". Si tratta di un racconto di un lutto, la perdita di una madre durante la fanciullezza. è un romanzo intenso, coinvolgente, profondo che riesce a pizzicare le corde dell'anima in modo molto delicato provocando però intense vibrazioni.
Vengono ripercorse le fasi del lutto di Massimo:
dalla sorpresa e il dolore lancinante "sentì un cucchiaio di ghiaccio penetrarmi nella pancia e svuotarmela tutta";
alla rabbia "chi è stato abbandonato si considera assaggiato e sputato come una caramella cattiva, colpevole di qualcosa di indefinito";
fino al perdono.
Gli insegnamenti che sono riuscita a trarre da questo romanzo sono essenzialmente due: il primo (e forse anche il meno evidente) è l'importanza di coltivare i propri sogni e cercare di raggiungerli. Dicono che per raggiungere un obiettivo più è complesso il percorso e più dobbiamo essere sicuri di aver imboccato la strada giusta, perchè nessun sogno è facile da raggiungere. Lo stesso Massimo dice "se un sogno è il tuo sogno, quello per cui sei venuto al mondo puoi passare la vita a nasconderlo dietro una nuvola di scetticismo, ma non riuscirai mai a liberartene..,continuerà a mandarti dei segnali disperati come la noia e l'assenza di entusiasmo, confidando nella tua ribellione".
Il secondo insegnamento è l'importanza dei genitori e l'affetto che riceviamo da essi durante la nostra vita. Quando ho finito di leggere il libro mi è venuta il mente la frase dell' indimenticabile papa Giovanni Paolo II "date una carezza ai vostri figli" ebbene è come se l'autore invece dicesse date una carezza ai vostri genitori. Il romanzo è intenso ed emozionante, fa capire il ruolo dei genitori, l'affetto che essi provano nei nostri confronti che viene mostrato con gesti semplici come: da un bacio prima di andare a dormire, al fatto di tornare e trovare un pasto caldo fino ad andare a dormire in un letto con lenzuola fresche di bucato. è come se l'autore ci spingesse tra le braccia dei nostri genitori facendoceli apprezzare per quelli che sono e soprattutto facendoci sentire fortunati per quello che abbiamo, perchè in questo sentiero chiamato vita possiamo affidarci alla nostra stella polare pronta ad illuminarci e ad indicarci il cammino.
Grazie Massimo!
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Bella rece , grazie.
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Pia