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Quattro etti d'amore, grazie
 
Quattro etti d'amore, grazie 2013-04-19 07:33:29 Claire
Voto medio 
 
2.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
3.0
Claire Opinione inserita da Claire    19 Aprile, 2013
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Quattro etti d' amore, grazie

Primo libro di Chiara Gamberale che leggo, e che mi ha fatto riflettere sul fatto che spesso tendo a prediligere gli autori stranieri , nonostante anche in Italia abbiamo bravi scrittori e proprio per questo mi son messa in testa di leggere qualche altro libro di questa scrittrice.
In questo libro abbiamo due figure di donna apparentemente diverse fra loro.
Una è un'attrice famosa, mentre l'altra è un'impiegata di banca, madre di due figli , moglie apparentemente felice e soddisfatta.
Queste due vite scorrono parallele e l'unico contatto fra loro è rappresentato dai loro incontri al supermercato , dove entrambe senza neppure scambiarsi una parola confrontano le spese nei loro carrelli, invidiando l'una all'altra la propria vita, fermandosi solo alle apparenze , perché si sa "non tutto è oro quel che luccica."
Dietro all' eccentricità di Tea e alla sua apparente vita luccicante, si nasconde un senso di inadeguatezza che si porta appresso dall'infanzia e che la fa sentire sempre in difetto. E il suo rapporto col marito Riccardo è di quelli tumultuosi e forse un pò infantili, come se fossero Wendy e Peter Pan, eterni bambini alla ricerca di qualcosa di indefinibile.
E poi c'è Erica , mamma e moglie sempre di corsa.
Che si convince di non riuscire a vivere la vita ma a farsi vivere da essa. In Erica sono riuscita ad immedesimarmi meglio, sembra quasi di conoscerla .
Vivi il suo conflitto interiore decisamente a piene mani. E ti rendi conto che è assurda l'impressione che invece ha Tea di lei che l'ha soprannominata Signora Cunningham (madre e moglie perfetta della serie tv Happy Days) , perché dietro l'immagine madre e moglie perfetta c'è una donna che non sa quasi che scelte fare o meglio si sente quasi un'estranea a se stessa a quella che oggi è diventata.
Tea ed Erica sono due mondi opposti , c'è chi ha paura ma si butta nella vita e "cresce" , e chi invece ha una paura matta di cambiare, di scegliere e "crescere" di prendere delle decisioni .
Fra liste della spesa , incontri al supermercato , discussioni fra ex compagni di scuola su facebook , la lettura di questo libro scorre liberamente.
Non sono proprio entusiasta perché questo genere di storia è un pò diverso dalle mie solite letture , ma non per questo disdegno il libro, però credo che leggerò qualche altro libro di questa scrittrice per capire se alla fine riuscirà a conquistarmi pienamente .

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