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Diecipercento e la gran signora dei tonti
 
Diecipercento e la gran signora dei tonti 2013-04-05 10:10:39 gracy
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
gracy Opinione inserita da gracy    05 Aprile, 2013
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Centopercento…autentico

Questa è la storia di una famiglia che non abbraccia un microcosmo bensì una società intera.
La bellezza di questo piccolo romanzo è sicuramente legato ai suoi contenuti, parte da una storiella semplice e quasi insignificante per spiccare il volo man mano che si sviluppa la trama di questa famiglia così legata a quei principi atavici che quasi prepotentemente fanno capolino nelle famiglie: il rispetto, la tenacia, l’orgoglio e i soldi.
Margherita (che per qualche aspetto mi ha ricordato quella famosa “bulgakoviana”) è una donna matura, che da molti anni non intrattiene i rapporti con la sua famiglia di origine, solo dopo aver appreso che lo zio è morto in seguito a una fucilata in pieno viso, si rimette in gioco e va al suo funerale con tutte le intenzioni di dare un seguito a quel passato che sembrava chiuso e sepolto. Ma chi può dare voce agli interrogativi se non chi ha creato le pentole e non ha creato i coperchi? Il diavolo certamente! Ecco che compare lo zio Gianni detto "Diecipercento", sottoforma di alito di vento, di spirito buono, ormai innocuo e desideroso di conoscenze finora a lui sconosciute e lo fa con pensieri e gesti che finora non aveva conosciuto in vita, assaporando lievemente squarci di felicità finora mai provate.
Dare voce a tanti interrogativi nella vita è molto difficile e lo è altrettanto quando siamo noi in prima persona che ci rifiutiamo di colmare le mancanze e sottoforma di dispetti o di veri e propri inciuci creiamo dissapori che solo col buon senso non sarebbero mai esistiti.
Il male c’è e lo tastiamo tutti i giorni, in tutte le sue forme e in tutte le sue sembianze, non sempre esiste un omicida, non sempre la colpa è degli altri e non sempre tutto è come lo disegniamo noi, facile eh….già, basta poco e il male imperniato anche tra un ossicino e un interstizio all’occorrenza salta fuori per creare danni e infelicità.
Antonella è stata brava a creare queste condizioni di dispiegamento di forze, sotto forma di un requiem non accorato, nel senso che in poche pagine ha racchiuso la vita autentica e più vicina al pensare comune, mettendoci molto della sua persona di donna e scrittrice: dall’amore per la natura e gli animali, dai viaggi in terre lontane fino ad arrivare alla destinazione più vicina, quella della bellezza dei rapporti umani ….anche quelli infarciti di presenze vuote e di assenze invadenti.

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Aimee Bender, Claudiléia Lemes Dias
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Commenti

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Grazie mille Gracy! Recensione ben scritta e molto "sentita":-) Tra poco la condividerò anche su Fb. Un abbraccio.
MagicalRobert
05 Aprile, 2013
Ultimo aggiornamento:
05 Aprile, 2013
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Scusa Gracy, in cosa ti ricorda la Margherita di Bulgakov?
In risposta ad un precedente commento
Cristina72
05 Aprile, 2013
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Quoto Magical: in che cosa?
Bella e interessante recensione!Brava!
In risposta ad un precedente commento
petra
05 Aprile, 2013
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" presenze vuote e di assenze invadenti "....splendida recensione , invitante e partecipata. Bravissima:)
L'ho letto anch'io!!! :)
In risposta ad un precedente commento
gracy
06 Aprile, 2013
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@Magical e Cristina
La Margherita del libro e la Margherita di Bulgakov oltre ad avere le stesso nome (che a me piace tanto) li accomuna l’amore, la prima ama incondizionatamente il suo uomo e Maestro e lo preserva da ogni attacco esterno , la seconda ama il suo Maestro anche quando l’ha lasciata e accetta compromessi pur di riconquistare e preservare il suo amore….donne che amano e che conquistano la felicità grazie all’amore autentico e alla tenacia, donne pure.

@Sharma, Fede, Bruno, Antonella

:)))
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