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C' E' CHI PUO'... E CHI NON PUO'...
"In certe notti serene , con la luna grande, si fa festa nei boschi.La maggioranza degli uomini non se ne accorgono.E' questione di sensibilità: alcuni la posseggono di natura: altri non l'avranno mai...Non c' è niente da insegnare..."
Quando lessi questo libro "di fantasia", in periodo adolescenziale , pensai si trattasse di una favola piuttosto triste, con tratti di pura cattiveria.
Da questa mia rilettura ora posso dire che in questo libro ci sta "la vita".
Il protagonista è il colonnello Procolo, che dopo una vita intensa , va a stabilirsi nei pressi di un vecchio bosco ricevuto in eredità, che si trova accanto alla parte data in eredità a suo nipote, rimasto orfano.
L'adulto che smania di possedere , il secondo che è come tutti i bambini, che vivono con incanto il loro rapporto con la natura.
Procolo è una persona arcigna e forte, che si è fatto nemico il mondo e che non ha un cane intorno a lui perchè ha seminato gelo ovunque...e che di conseguenza non ha amore nei confronti del piccolo e debole Benvenuto, che vive in un collegio del paese.
Anzi non lo sopporta a tal punto che farà di tutto per sbarazzarsene.
Quest'uomo così freddo di sentimenti ha però una gran dote...la capacità di ascoltare il bosco.
Lui infatti sa che in ogni tronco vive un genio, riconosce la voce del vento e sa il linguaggio degli animali...Sarà questa sua sensibilità che lo porterà ad un atto estremo finale davvero inaspettato ed eroico.
Assisteremo anche al suo perenne dibattersi con la propria coscienza ... con la propria ombra.
La grandezza di questo libro è data dal fatto che in esso possiamo confrontarci con tanti aspetti della vita incarnati nell'essere e nel sentire del protagonista. Aspetti per i quali da adolescente provavo meraviglia, e che ora , da adulta, tollero se non addirittura comprendo intimamente.
Alcuni per tutti:
la cattiveria gratuita umana;
l'egoismo;
la difficoltà di integrarsi dopo un periodo di allontanamento;
alcuni desideri perversi della mente umana;
la difficoltà comunicativa di essere empatica;
la suggestione dell 'autoconvinzione;
e...davvero ... tanti altri...
Un libro sicuramente da leggere e capire nelle sue allegorie, perchè è un concentrato di fantasia e nel contempo di riflessioni profonde sulla vita.
La lettura di questo libro è paragonabile ad una passeggiata nel magico bosco della nostra vita.
Pia.
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le riletture regalano sempre tanto.....
Pia
Caro Stefano, sai ho riflettuto molto anche io su questo aspetto del colonnello...davvero odioso, credimi.
Per fortuna in lui albergava lo spirito del fanciullo, che è emerso in forma eclatante con un grande gesto solo alla fine purtroppo...se solo lo avesse praticato anche nella sua vita...quando si dice...meglio tardi che mai!...
Forse la vita non lo aveva facilitato...forse a volte le cose vanno così...
Pia
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