Dettagli Recensione
Nemmeno la morte può uccidere l'amore
Un romanzo di formazione che fa davvero storia a sè. Perchè è straordinariamente attuale, ma soprattutto riesce ad emozionare autenticamente come se fosse un grande classico letterario.
Il protagonista principale è Leonardo, detto Leo, all'apparenza un sedicenne 'normalmente ribelle' come gli altri, ma che ben presto si ritroverà coinvolto in un rapidissimo vortice che lo farà divenire un vero e proprio adulto maturo, con la testa sulle spalle.
Il monologo scritto da Leo, a tratti spassionato, a tratti cinico, è incentrato sul sentimento d'amore che l'adolescente nutre verso Beatrice, una ragazza di un anno più grande. Peccato che la vita non vada sempre come immaginiamo nei nostri sogni quotidiani.
Un plauso all'autore, il quale si dimostra tutt'altro che un esordiente in erba;
Azzeccata la scelta di costruire il romanzo su più livelli, a mo' di 'matrioska': la trama è scontata solo in apparenza, i profili psicologici dei personaggi principali sono stati tracciati con grande attenzione e puntigliosità, ed è da notare l'interessante correlazione fra i colori e lo sviluppo della vicenda, narrata con uno stile frizzantino ed un registro verbale tanto semplice quanto profondo.
Ho pensato di valutare la 'Piacevolezza' con una stella in meno, perchè il finale è agrodolce e ci sono rimasto un pò - troppo - male, viste le premesse della prima parte del romanzo, ma poi ho deciso di non farlo.
Semplicemente perchè Leo vive la sua favola, sogna ad occhi aperti, arriva metaforicamente a toccare il cielo con un dito, prima che arrivi il destino a spezzare il suo 'castello di carte' senza il benchè minimo scrupolo. Ma Leo ha sedici anni solo sulla carta d'identità, perchè trova la forza per rialzarsi, poi inciampa di nuovo, ma riesce a rimanere in piedi, ed infine scoprirà la possibilità che esiste qualcosa di ancora più grande.
Di quella caduta ne porterà le cicatrici per sempre, ma la lezione di vita di Leo non è passata inosservata agli occhi del mio cuore. E' per questo che, alla fine, la valutazione di Leo, personaggio-capolavoro, non merita di essere 'sporcata'.
Ciascuno di noi deve sempre avere un sogno per il quale vivere, combattere, soccombere e rinascere. Verranno le prove, verrà la tempesta, verrà la distruzione, ma i nostri sogni, le nostre ambizioni, i nostri colori non periranno. E dovremo ripartire proprio da essi per ricostruire la nostra nuova vita, ripartendo sì da zero, ma con una luce negli occhi diversa. Diversa, ma in una maniera che gli altri faticheranno a spiegarsi. Diversa, perchè saranno i nostri sogni di sempre a prenderci per mano ed a sorriderci, dicendoci che 'non è mai troppo tardi. Mai.'.
Ne consiglio vivamente la lettura, anche perchè l'ho letto tutto d'un fiato in un giorno, mi ha fatto piangere ed emozionare più di una volta, ed è stato straordinario immedesimarsi in Leo, che si può definire quasi come il 'Piccolo Principe dei giorni nostri'.
Leo, "con gli occhi che gli brillano, come uno che non può fare a meno di condividere la sua gioia col primo che passa per la strada".
Leo, che ci ricorda che "Proprio quando ci sentiamo più poveri la vita, come una madre, sta cucendo per noi il vestito più bello.".
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Commenti
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è tutta una questione di 'lasciarsi emozionare'. Se leggi il libro in maniera spensierata e riesci ad immedesimarti nel personaggio di Leo, riuscirà a toccare le corde del tuo cuore.
Su 'La solitudine dei numeri primi' non so dirti, però posso assicurarti che 'Bianca come il latte, rossa come il sangue' ti piacerà. Buona lettura, e fammi sapere come va :)
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