Dettagli Recensione
Un paesino sperduto
Tra le Apuane, un tempo c’era (e forse c’è ancora) un paesino pieno di pace e serenità.
Un paesino tranquillo, dove tutto era piccolo e ben tenuto.
Questo paesino era Cielochiaro.
L’autore si “perde” tra le viuzze e le casette per raccontarci la sua storia.
Infatti Battaglia, mentre scriveva questo romanzo, stava attraversando un brutto periodo della sua vita.
Non è contento di quello che possiede e crede di non conoscere a pieno la felicità.
Contrapposti ai momenti di crisi ritroviamo altrettanti momenti di serenità.
Lo stile è meno poetico del solito e la prima parte del libro risulta un po’ più pesante e lenta nella lettura.
Questo Cielochiaro è un luogo dell’oblio, un luogo dove ritrovare la propria strada e la propria serenità.
Attraverso queste pagine, incontreremo sette personaggi, i sette abitanti di Cielochiaro. Persone che vivono di poche cose: con quello che la terra dona loro, con la fede e con l’amore.
In questo posto i sentimenti “cattivi” non esistono, si può quasi dire che si tratta di un Paradiso in Terra.
Che altro dire?
Anche se non mi è piaciuto come altri libri di questo scrittore voglio consigliarlo perché si tratta di un romanzo ricco di valori importanti.
“Non essere triste: sorridi.
Non contare gli anni che passano:
sorridi.
Non avere rimpianti: sorridi.”
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