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Regalo di nozze
 
Regalo di nozze 2013-03-25 20:03:04 Bruno Elpis
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    25 Marzo, 2013
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Regalo di nozze – commento di Bruno Elpis

Andrea Vitali scrive un romanzo che trasuda nostalgia per gli anni sessanta (“E quella sera era l’ideale per lasciarsi andare ai ricordi del passato”), assumendo come icona uno dei simboli dell’epoca del boom economico: la mitica “seicento”, la vettura ritratta in una foto d’epoca anche nella cover del libro.
Il protagonista è Ercole Correnti, giovanotto alla vigilia delle nozze (“L’estate finiva e finiva anche la sua vita da scapolo”): la visione di una seicento bianca, misteriosamente parcheggiata in riva al lago, scatena i suoi ricordi, perché è “in tutto simile a quella sulla quale lui … aveva fatto il primo viaggio della sua vita”. E “perché era stato grazie allo zio se lui aveva visto il mare per la prima volta, all’età di quasi dieci anni”.
Nei ricordi di Ercole campeggia la figura dello zio Pinuccio, un’altra delle caratterizzazioni delle quali Andrea Vitali è maestro: “L’eleganza e la grande cura che aveva della propria immagine davano allo zio Pinuccio tutta la sicurezza che gli serviva per spacciare balle attorno alla sua vita e al suo lavoro, quando aveva sotto mano qualche donna da circuire”. Perché lo zio possedeva l’arte di “raccontare balle con una convinzione tale da farle sembrare vere”.
“All’età di ventitre anni lo zio Pinuccio era entrato alle dipendenze della Navigazione Lariana, addetto agli scali e alle biglietterie”.
“Era generoso … soprattutto con se stesso”.
“Benché sapesse che lo zio Pinuccio era stato un bel gavinello con le donne, mai gli erano capitate tra le mani prove concrete delle sue conquiste amorose, tranne qualche foto del matrimonio”.
Tra piccoli colpi di scena e nel rapporto con una madre che è una pessima cuoca (tra le sue specialità: i ravioli-zattera, le torte che diventano “cemento una volta nello stomaco”, il micidiale caffè, e in generale “le cene malcotte”), Ercole – da adulto - penetra la vera storia dello zio gaudente e imbroglione, in una casa “abitata dalle ombre, dai profumi, dai ricordi delle cose belle che vi erano accadute, compresa la sua sfrenata allegria quando gli toccava andare a dormire sull’ottomana per far posto allo zio Pinuccio e alle sue balle”.
Lo stile di Vitali è inconfondibile: nel creare atmosfere umoristico-malinconiche e retro, nell’utilizzo di espressioni tipicamente locali (carampana = donna dall’aspetto non proprio piacente e di età avanzata; caragnare = frignare, piangere inutilmente; “gabaré” di paste = vassoio di delizie), nella tipizzazione dei personaggi che popolano i suoi romanzi.

Bruno Elpis

Questo commento - in www.brunoelpis.it - è pubblicato con la foto della mia prima vettura: una fantastica cinquecento rossa decapottabile. Allora, si cambiava con la mitica "doppietta". Altro che marce sincronizzate o auto con le marce automatiche!!! Chi se lo ricorda?

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
... Porta, Trilussa, Sciascia e autori che coniugassero le declinazioni regionalistiche dell'arte.
A chi ha letto Marcuse.
A chi ha letto saggi e pubblicazioni relative ai "favolosi anni sessanta".
A chi ha amato i Beatles &/o i Rolling Stones.
Come al solito: scherzo!
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Commenti

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La tua bella recensione mi fa pensare ad una nostalgica e simpatica lettura...
Ciao, Pia.
con la tua bella recensione, sei riuscito a trascinarmi nei ricordi adolescenziali e di questo ti ringrazio. Maria
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