Dettagli Recensione
REGOLE E TRADIZIONI
“C’è chi si gode la vita, c’è chi la soffre, invece noi la combattiamo” Antico detto degli Urca Siberiani
“Educazione Siberiana” di Nicolai Lilin, edizione Einaudi. Prima opera di questo autore di origine siberiana, è nato a Trasnistria nel 1980 da qualche anno vive in Italia. E’ una narrativa ad alta tensione molto cinematografica.
Ma che cos’è “Educazione Siberiana”? Praticamente 343 pagine di violenza, crimini efferati, risse e crudeltà allo stato puro!!!!! Tutto questo viene legalizzato e giustificato grazie a questa particolare educazione tramandata dai più anziani ai più giovani con delle tradizioni fin da bambini.
Non c’è pagina di questo libro senza un atto di violenza. Basta poco un gesto, una parola, uno sguardo per scatenare l’inferno tra varie bande che posso essere Ucraini, Caucasici, Armeni, Georgiani e Cosacchi. Solo in una cosa sono tutti uniti…..combattere la polizia.
E’ la storia vera di Nicolai "Kolima", un giovane ragazzo figlio e nipote di “criminali onesti” verrà educato da suo nonno Kuzja. Fa parte della comunità Urca molto potente e rispettata dagli abitanti di Bender in Trasnistria(comunemente chiamata anche terra di nessuno) proprio per questa loro educazione. Più precisamente si parla del quartiere Fiume Basso e del suo alto tasso di criminalità e di fatti storici, come quando i comunisti avevano deportato gli Urca in Trasnistria (regione più povera della Russia) con altri criminali.
I siberiani sono Cristiani Ortodossi credono molto nella Chiesa e troviamo tutta una spiegazione dei vari significati e valori dei Crocefissi e delle Icone dei Santi.
Tra le tante tradizioni, valori antichi c’è anche quella della protezione dei più deboli, per chi ha un handicap ed hanno un massimo rispetto per le persone anziane. Vivono nella povertà, rubano non per arricchirsi ma aiutare tutta la comunità.
Un’altra tradizione molto importante è quella dei tatuaggi raffiguranti sempre soggetti religiosi, molto complessi, ricchi di significati e di codici segreti. Sono tatuaggi particolari raccontano la storia ed avvenimenti di quella persona, anche questi vengono tramandati da generazioni e strutturati in modo che solo un siberiano puro può capire se sono veri o falsi.
E’ un libro ricco di tradizioni, di cultura e di folklore con descrizioni molto particolareggiate, in alcuni punti anche fin troppo, che ci fanno conoscere questo popolo siberiano e la loro visione riguardo la criminalità.
Scritto in modo semplice, come dicevo sopra in alcuni punti un po’ prolisso. La cosa che ho trovato più spiazzante è quella che fin da bambini era normale possedere dei coltelli, delle armi, parlare di carceri minorili, avere a che fare con criminali spietati stati più anni in carcere ed ascoltare le loro storie come se raccontassero delle favole.
Invece la parte che mi ha rattristato e rabbrividito di più il capitolo del carcere minorile……l’ho trovato terribile!!!!! Comunque consiglio ugualmente la lettura anche se in alcuni punti perde un po’ il ritmo.
“Chi vuole troppo è un pazzo, perché un uomo non può possedere più di quello che il suo cuore riesce ad amare. Tutti vogliono fare affari, vedere le loro famiglie felici e far crescere i propri figli nel bene e nella pace: questo è giusto, solo così si può condividere il mondo che il Nostro Signore ha creato per noi”.