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Nessuno sa di noi
 
Nessuno sa di noi 2013-03-18 22:20:55 katia 73
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Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
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katia 73 Opinione inserita da katia 73    19 Marzo, 2013
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Una lettura non per tutti

Difficile recensire un libro così, un libro così si deve leggerlo per viverlo , sicuramente è complicato trasmettere le emozioni che scatena anche perché in alcuni casi dipendono dal nostro vissuto.
L’ho letto in due sere, forse tre , è stata una delle poche volte che mi sono imposta di lasciare le ultime pagine per il giorno dopo per avere ancora un giorno con lui, con Luce e Pietro, con il loro dolore e con le loro piccole speranze di riuscire a superare questo lutto .

Luce è ormai verso il tragurdo, a un passo dal sogno che rincorre da tanto tempo , dopo anni di sesso programmato , di delusioni cocenti finalmente sta per diventare mamma , il piccolo Lorenzo tra poco nascerà e occuperà quella graziosa cameretta preparata con cura , ma non sempre le favole finiscono con “ e vissero felici e contenti”, a volte finiscono con “displasia scheletrica”, una prognosi che non lascia speranze.
Pietro è fantastico, cerca di seppellire il suo dolore e trovare la forza per aiutare Luce , ci prova in tutti i modi ma è difficile, noi ci sentiamo mamme anche quando il nostro bambino è lungo pochi centimetri , lo portiamo dentro di noi e questa è una cosa che un uomo per quanto sensibile sia non potrà mai capire fino in fondo.

Simona Sparaco, con grande mestria ci conduce in questa storia, nel cuore infranto di Luce , ci fa vivere quel dolore sordo, ma che rimbomba in ogni angolo della sua mente e del suo cuore . Lo fa con uno stile crudo, senza indorare la pillola, esattamente come deve essere fatto per un argomento così forte e importante.

Trovo che la scelta di Luce e Pietro di non far nascere Lorenzo sia una atto d’amore e non di egoismo , le coppie che si trovano in questa triste situazione e decidono per l’aborto terapeutico non lo fanno per sostituirsi a Dio, lo fanno per risparmiare del dolore alla persona che più amano: il proprio figlio, facendosene carico loro , questa è la mia sincera opinione.

Una lettura difficile, sicuramente non per tutti , per me è stato per certi versi come fare un viaggio nel mio passato, e a tratti ho rivissuto quel senso di vuoto e impotenza provato nei momenti bui, per chi come me ha lottato e sofferto per realizzare il sogno di diventare madre vi avverto non è una passeggiata inoltrarsi in questo labirinto di dolore ma ne vale veramente la pena .


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Commenti

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silvia71
19 Marzo, 2013
Ultimo aggiornamento:
19 Marzo, 2013
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bellissimo commento Katia, per un argomento doloroso come pochi....
Da mamma di due bambini (il maschietto si chiama Lorenzo, guarda caso) ti dico che le tue riflessioni sull'aborto terapeutico sono toccanti e le condivido pienamente. Bellissima recensione.
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gracy
19 Marzo, 2013
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katia mi hai commossa, avevo pensato di non leggerlo proprio per il tema.Grazie
Non credo di riuscire a leggerlo, resterei addolorata per lungo tempo. Tante volte si da per scontata la gravidanza e il suo esito, facile e positivo, invece non è così. Mentre io ero tutta tonda e felice, una mia amica più avanti negli anni guardava la mia pancia e sorrideva triste, non riusciva ad averlo da anni. Poi, ringraziando la Provvidenza, con i progressi scientifici è riuscita. Ma so di coppie che hanno girato il mondo, speso un patrimonio, pregato allo sfinimento, atteso una vita e non è servito...che dolore.
Cara Katia, ho letto questo libro prima che uscisse, ma non ho mai messo il mio commento qui su Qlibri, perchè era sotto forma di lettera aperta all'autrice.... troppo personale (è stato difficile scriverlo sul mio blog). Risultato? L'autrice mi ha risposto in prima persona e siamo diventate amiche..... a che prezzo??? E' come se questo libro l'avessi scritto in parte anche io.... purtroppo...
Bella, bella recensione...
Grazie ragazze, libro davvero difficile, soprattutto per una persona che ha dei trascorsi infelici come me.
Sary : sono stata per un pò di tempo anche io tra quelle che guardavano la vostra pancia tonda e facevano invece i conti con un grande senso si vuoto e impotenza, nonostante ora ho la gioia di Andrea questo è un dolore ancora vivo, lo tengo sottopelle e quando leggo certe storie esce di nuovo.
Quando passi certe cose però ti rendi conto che la compagnia purtroppo è tanta, a chi non l'ha vissuto sembra facile e scontato decidere di avere un figlio ma molte di noi sanno che non è così.
Per me decideva la natura , da un lato sono stata più fortunata di altre che hanno dovuto accollarsi una decisione così triste e difficile come la protagonista del libro.
Sei splendida Katia.Non aggiungo altro.
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SARY
19 Marzo, 2013
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Mi dispiace molto che tu abbia sofferto, ma è una storia a lieto fine e sono contenta per te. Ci penso spesso al miracolo della vita, alla macchina quasi perfetta che è il corpo umano, a chi è fortunato e non si rende conto, o chi ha tutte le carte in regola per esserlo ma non può o vuole goderne e, per esempio, getta il neonato nella spazzatura...che tristezza. Non credo che riuscirei, invece, ad affittare l'utero, è talmente forte il legame che si crea in quei nove mesi che non basta recidere il cordone, ma mai dire mai...
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katia 73
19 Marzo, 2013
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Purtroppo dove l'affitto dell'utero e' consentito la maggior parte delle donne lo fa per denaro e non per aiutare gli altri a esaudire il proprio sogno, io sono contraria , ci sono cose che si possono comprare ma i figli non fanno parte di queste. Ci sono tanti bambini che hanno bisogno di una famiglia e si possono adottare anche questo ho un costo elevato ma almeno lo salvi e lo togli dalla miseria in cui vive, e' già.li pronto per essere aiutato. Genitori sono coloro che ti crescono con amore e si prendono cura di te non chi ci mette un ovulo o uno spermatozoo.

19 Marzo, 2013
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Concordo con i commenti precedenti!! Brava Katia, toccante!
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