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Un pranzo luculliano
La vita di ogni singolo individuo si può trasformare in un enorme calderone di sorprese ed eventi da cogliere al volo, per l'appunto un pranzo luculliano, nulla può essere lasciato al caso, ogni singola pietanza deve essere mangiata tutta, subito ed avidamente, perché domani non sappiamo se tutto ciò che si è presentato oggi lo ritroveremo. Così in poche parole la vita potrebbe essere il nostro paese delle meraviglie, ma come in tutte le cose che appartengono a questa terra nulla è gratis, a tutti prima o poi viene presentato il conto.
Dopo questo breve antefatto vorrei iniziare a raccontare la trama di questo piccolissimo romanzo opera prima dell'autore Pasqualino Napoli, Paki (il protagonista) è un ragazzo calabrese trapiantato a Verona, ridente città del nordest (siamo circa alla fine del decennio appena passato, quando la crisi economia non era esplosa tragicamente), intraprendente, con quella giusta intelligenza che gli consente di far carriera nelle assicurazioni, praticamente un uomo che riesce ad ottenere tutto ciò che al momento desidera. Tanti soldi, molte donne, ma tutto dal sentore del “mordi e fuggi”. Vive in un appartamento con altri due ragazzi, uno di questi è il napoletano Tony, con il quale stringerà un legame di forte amicizia. Ragazzi o meglio giovani uomini, estremamente smaliziati che non si lasciano sfuggire neanche l'occasione del bere eccessivamente oppure di farsi di marijuana o di cocaina. Ed è proprio così che Paki , insieme al suo amico napoletano, accetterà un affare come corriere della droga. Il solo unico pensiero è riuscire a fare, soldi facili, secondo il loro codice etico, senza far male a nessuno. Paki non si lega mai a nessuna donna, è alla ricerca di quella giusta, o forse reputa che al momento non sia il periodo adatto. Tutto riesce a questi ragazzi senza troppi intoppi, anche l'inaspettata promozione lavorativa di Paki, perché nonostante tutto sa lavorare alacremente. Ma la vita presenta il suo conto, sempre, comunque ed in qualsiasi situazione noi ci troviamo, non attende che siamo pronti oppure no dal riceverlo. Purtroppo Paki non pensa ad un'eventualità del genere, impossibile alla sua età, nonostante sia oltre i trent'anni, pensa che la vita è tutto, subito e bisogna mangiare più che si può. Proprio ora avviene l'interruzione dell'idillio e il suo, forse, rinsavimento alla ricerca dei pezzi di vita persi lungo la strada.
Non racconto cosa accade e cosa gli abbia fatto cambiare idea e vedere le cose sotto un'altra lente d'ingrandimento, interessa sapere che è un libro che si legge tutto d'un fiato, in poche ore, fa riflettere sulle cose che possediamo e che forse dovremmo curare con più attenzione, perché non sempre si può ritornare indietro con un colpo sul tasto rewind.
Romanzo inteso che come opera prima mi sento di promuoverlo a pieni voti, ed auguro allo scrittore che possa proseguire in maniera feconda, allo stesso modo, anche per i suoi prossimi scritti.
Un libro ed una riflessione per tutti.
(Il titolo? Questi ragazzi avevano la pretesa di coltivare la marijuana, sul balcone del loro appartamento, al centro di Verona!)
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Pia
@valeg credo proprio di si!!!!!
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