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Come se fossero i nostri amici
Lo scorso novembre, un ragazzo residente nel paese vicino alla mia città - Tiziano Chieriotti - fu ucciso in Afghanistan durante una delle cosiddette “missioni di pace”.
Mentre i telegiornali decantavano la notizia dell’ennesima strage, su facebook imperversavano commenti qualunquisti “un mercenario, la sua vita non valeva niente” e le solite (pardon!) stronzate figlie di un’Italia ancora poco abituata a trattare come persone chi sceglie un lavoro tanto controverso.
Queste parole vuote e inutili mi facevano imbestialire, poiché mi sentivo profondamente colpita per la vicenda. Ho sempre considerato la vita umana un valore fondamentale. Sono iper-sensibile davanti alle morti di persone giovani.
Proprio nello stesso periodo, mi trovai a leggere questo libro. Era uscito da pochissimo e mi sentii… come dire? Mi sentii capita da Paolo Giordano e dalla sua profonda ed innata capacità di descrivere questi soldati in primo luogo come uomini.
L’autore torinese ha mostrato tutta l’umanità di questi giovani che, invece di andare ad ubriacarsi nelle discoteche, scelgono di rinunciare ad agi e comodità per scivolare in un mondo ostile e perverso. Un mondo destinato a cancellare ogni forma, ogni residuo di dignità.
Spesso i medioman che tanto blaterano concepiscono i giovani soldati come una massa informe. “Il corpo umano” aiuta a vedere oltre il pregiudizio e a comprendere che dietro le divise esistono delle STORIE. Storie vere o verosimili, che meritano di essere raccontate. Ciascuno ha i propri desideri, le proprie motivazioni. Ciascuno ha soprattutto un passato in stand-by rinchiuso nel congelatore nell’attesa di avere finalmente la forza per guardarlo in faccia.
Ho sempre amato i romanzi corali soprattutto per la loro capacità di evidenziare le molteplici sfaccettature dell’umano. E questo libro ci è riuscito benissimo, ponendo l’accento sul conflitto fra i due mondi a cui i ragazzi si sentono di appartenere. Le mogli, i figli e le mamme rimaste a casa vivono nei loro cuori e nel fango buio delle loro tende cercano di ricostruire una parvenza di quotidianità fatta di scherzi camerateschi, visite a prostitute e chat su internet.
Ietri, Cederna, Egitto e gli altri potrebbero essere i nostri fratelli, i nostri amici, i nostri vicini di casa. E leggendo queste pagine è impossibile non sentirli vicini.
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