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Cani, camosci, cuculi (e un corvo) – Commento di B
Da un autore anticonvenzionale come Mauro Corona (“A differenza di grandi autori del passato - Roth, Pessoa, Hemingway eccetera - io non riesco a scrivere una sola parola da ubriaco. Riesco solo a fare casini, quando ho bevuto, qualche volta anche casini seri”), una raccolta di racconti che ho amato tanto.
Le storie hanno per protagonisti animali, principalmente cani, e la natura in generale.
La natura è armonia: “Lassù … a millecinquecento metri di quota, circondato da pini, larici, abeti bianchi e radure dove di notte bisbigliavano gli spiriti dei boschi, era sicuro di trovare l’armonia che cercava da tempo e che aveva perso per far soldi”. Ma non viene vista in senso idilliaco. I racconti di Corona hanno talvolta la bellezza cruda e selvaggia dei quadri di Ligabue (“Poi ci dedicavamo alle vipere. Ne avevamo prese cinque. Portavamo a casa anche il corpo perché, tagliata la testa, spellate e pulite, le mangiavamo fritte nel burro”) e la purezza delle civiltà ancestrali (“Il bracconiere Bartolomeo … uno che per avere coraggio mangiava crudo il cuore dei camosci “).
Gli animali dimostrano una sensibilità straordinaria e premonitrice (“… gli animali di quelle zone disastrate, poco prima della tragedia, davano segni di nervosismo, paura, angoscia e, in certi casi, addirittura terrore”).
Nei racconti l’autore trasfonde una civiltà rurale e montana, con le sue contraddizioni (“Casomai la valanga avesse spazzato la casa, salvava il maschietto che portava il sangue del casato. A quei tempi era così, le donne contavano poco, potevano benissimo finire nella valanga”) e la sua saggezza (“Uccidersi, tirar giù noci e spalar neve sono cose inutili. Basta aspettare e vengono da sole”).
Così si susseguono storie di cani abbandonati, di animali fedeli, di una volpe adottata, di un cane che mordeva in continuazione … tra slavine, valanghe e nebbie assassine.
Un libro che non può mancare a chi ama la natura e a chi vuole sentire il grido d’allarme di un artista.
Bruno Elpis
Sul mio sito (www.brunoelpis.it), nella sezione "Recensioni", trovate questo stesso commento in "versione wwf"
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Commenti
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Mi ha colpito il suo essere selvaggio, il suo continuare a vivere genuino nella natura, nonostante la notorietà e ho molto apprezzato la sua schiettezza: te ne resti incantato ad ascoltare i suoi ricordi genuini e vivi.
Una persona fuori dal comune.
Bravo Bruno e grazie per questa bella segnalazione.
Pia
:) :) :)
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