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Cambiara una malasorte annunciata
Vincitore Del Premio Campiello 2006, Salvatore Niffoi, con la sua “ Vedova scalza”, dipinge una Sardegna crudele e fiera,attraverso il racconto di una passione a fosche tinte, nell’Eterno duello tra Vita e Morte, che intride tutta la storia e stilla incessanti ed intense emozioni lungo tutto il percorso in cui ci accompagna. Una vera tragedia, perché di tragedia si tratta,avendone tutti i connotati : amore,gelosia,vendetta,morte. Una prosa talmente ricca di vividi colori e di una feconda gamma di sfumature, da palesarsi ai nostri occhi come un vero e proprio dipinto, realizzato con pennellate di parole o come un brano musicale che racchiude un’armonia di note che si prolunga e si tramanda,dal cuore profondo dei personaggi alla natura circostante,per arrivare,poi,ad affidare le sue tracce al centro della nostra essenzialità. Molto è stato scritto sui protagonisti di questo romanzo e sui tanti comprimari,non meno veri ed emblematici,scolpiti con mano decisa nella dura pietra di una vita,spesa in una terra sovente piu’ matrigna che madre. E di questa terra aspra ed indomita,”terra amata e odiata,che ti accarezza col vento del maestrale e ti uccide col gelo invernale”,di questa terra così primitiva e antica,rimane il ritmico suono dell’arcaico scandire dei giorni,nelle nenie dal sapore di predestinazione e nel movimento insolitamente onomatopeico e metaforico delle espressioni dialettali,alternate,a linee di raffinatezza letteraria che si pervadono,intensificandosi vicendevolmente. Così, l’inizio diventa fine e la fine inizio,riconsegnando al presente il passato, nella speranza di mutarlo in un futuro,capace di cambiare la fatale staticità di una “malasorte” annunciata.