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Il mistero di una statua estrusca
Il romanzo di Valerio Massimo Manfredi questa volta è ambientato in Italia ai giorni nostri. L'archeologo Fabrizio Castellani, esperto di storia etrusca, si trova nella cittadina toscana di Volterra, impegnato negli scavi di una importante zona archeologica. Le sue indagini si concentrano soprattutto su una misteriosa statua etrusca "L'ombra della sera", quando una telefonata lo mette in guardia dal continuare le sue ricerche archeologiche. Nel giro di pochi giorni, l'archeologo Fabrizio si troverà coinvolto in una spirale di sangue, morti ammazzati, maledizioni antiche e divinità vendicative. Tra misteri insondabili e continui colpi di scena, il nostro protagonista si affiancherà al tenente Reggiani per cercare di venire a capo del mistero, trasformandosi in una sorta di detective del passato...
Si tratta di un romanzo assai diverso da quelli precedenti dell'autore. Il ritmo della narrazione è come sempre coinvolgente e ricca di repentini colpi di scena che lasciano di sasso il lettore, ma...c'è qualcosa che non torna. Il romanzo viene considerato "storico" ma, a differenza degli altri libri di Manfredi, di storico c'è ben poco, e anche la scoperta della statuetta sembra semplicemente un pretesto, tra l'altro non molto efficace a mio avviso. Si tratta allora di un poliziesco? O di un giallo con venature di horror? Oppure addirittura di una sorta di Indiana Jones all'italiana?
Si ha quasi la sensazione che l'idea che sta dietro il libro sia confusa e priva di un orientamento ben preciso. Mi dispiace dire queste cose perchè io sono molto affezionato a questo autore, ma è questa la sensazione che ho avuto nel leggere Chimaira...
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