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Acustica del dolore
Il percorso che induce Arno, il protagonista, alla scoperta autentica di sè è accidentato, passa attraverso un mistero, un dolore intrecciato che risuona nell'acustica perfetta di un'anima che vaga alla ricerca del senso. In realtà ciò che manca a questo amore imperfetto è il "sentire", l'accorgersi del respiro dell'altro, soprattutto quando è rallentato da un singhiozzo soffocato...E' una storia triste quella tra Arno e Sara...anche la maternità mi pare vissuta in modo assolutamente strumentale. In realtà ciò che manca in quest'acustica d'amore non è il sentire che ci propone l'autrice, ma "l'idem" sentire, la condivisione, la com-passione che avrebbe dovuto indurre Sara, madre amorevole, alla condivisione autentica....Senza condivisione non può esistere amore. Non può esistere la musica, che la realizza squarciando il silenzio, in un'acustica perfetta. E infine anche il dolore, per acquistare il senso che ricerchiamo, va condiviso. Come insegna Arno, che infine lo ha "messo" in ciò che ama. Sara ha taciuto. Parola e musica sono doni reciproci che attraverso la condivisione ci conducono all'amore autentico, speranza di eternità.
Citazioni:
"Dalla sua pace la mia dipende, quel che a lei piace vita mi rende, quel che incresce morte mi dà"
"il dolore è insensato, come l'amore"
"Consegnare agli altri, per quanto sconosciuti, le cose più care è dare la vita"
"lo spazio di accoglienza degli altri è anche spazio di accoglienza del dolore"
"ho sentito il dolore. E l'ho messo in quello che amo"
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