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Storia di Lorenzo
(...) Che importa ormai? Sono Alice.E ho deciso di seguire il Bianconiglio
in questo buco di mondo.I Palazzi, fuori,sembrano facce,algide,distanti.
Le finestre tanti piccoli occhi chiusi.Per non vedere.Per dimenticare.
No, non è una favola quella che ha scritto Simona Sparaco. Il suo Bianconiglio non ci trascina in un mondo fantastico, anzi i Brucaliffi ,le Regine e i Gatti del Cheshire che abitano la sua storia sono medici,madri e compagni di vita,inquietanti e freddi i primi, inaffidabili e immature le seconde, apparentemente deludenti e distanti gli ultimi. Luce , la protagonista di questa storia, ci descrive la sofferenza più grande che può provare una madre, quella di perdere il proprio bambino e questo dolore è ancora più indicibile e squassante perchè a decidere della vita e della morte di questo bambino è proprio colei che lo nutre nel ventre suo.Stiamo parlando di un aborto.Ma che cos'è l'aborto? E' succhiare,raschiare, lavare, espellere via dal liquido amniotico,da dentro le tue carni: Wonderland, tutti i sogni che un bambino avrebbe potuto avere o essere.
Se "Lettera ad un bambino mai nato" di Oriana Fallaci ci ha costretti a riflettere su quel bambino che non nascerà, "Nessuno sa di noi" di Simona Sparaco ci trascina dentro questo "mai" ed è sconvolgente questo "mai", un dolore che annichilisce e stordisce per sempre.
Simona Sparaco racconta con delicata incisività il dramma che investe una giovane coppia,Luce giornalista e Pietro imprenditore, che dopo sei anni di tentativi andati a vuoto, credevano di essere vicini ad abbracciare il loro primo ed attesissimo figlio: Lorenzo.
Purtroppo, quando tutto sembrava pronto, culletta e stanzetta con Winnie The Pooh che sorride beato dalle pareti azzurre compresi: "displasia scheletrica!", è la sentenza choc che in una delle ultime ecografie cala, come la lama della ghigliottina, sulle vite di Luce,Pietro e Lorenzo.
Naturalmente la coppia allo choc iniziale reagisce con il più classico tour de force dai vari luminari ed alla fine a Londra, quando tutti i medici ormai concordavano sul fatto che il bambino aveva una grave malformazione la decisione: "aborto terapeutico".
Ho trovato indovinati in questo romanzo, l'uso di alternare i capitoli della storia con le lettere delle lettrici di Luce che permette un confronto con tanti altri punti di vista su quest'argomento così delicato e il personaggio di Pietro, perchè, finalmente nella storia di un dolore femminile ci si accorge anche del dolore maschile, è un po' come quando nelle librerie accanto ai manuali : "Sarò madre" hanno cominciato a far capolino anche i "Sarò padre", perchè il dolore ,in una coppia, appartiene a tutti e due.
di Luigi De Rosa
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Chi e' passato attraverso a certi eventi sa che il dolore dell'uomo e' simile a quello della donna solo che e' più silenzioso, non lo vivono sulla loro pelle come noi ma e' dura soffrire e cercare di conforta re chi ami e aiutarla a superare tutto .
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