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Lascia che sia io i tuoi occhi
 
Lascia che sia io i tuoi occhi 2013-02-01 07:00:36 Robbie
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Robbie Opinione inserita da Robbie    01 Febbraio, 2013
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Storia di una famiglia “wop” negli Stati Uniti

Il libro “lascia che sia io i tuoi occhi” racconta la storia di Maria Capoluongo, secondogenita sedicenne di una numerosa famiglia di origini italiane che vive a Boulder, una cittadina del Colorado, in America, verso la fine degli anni sessanta.

Mary, come viene chiamata lì, é il diamante che riluce nella famiglia, per la sua bellezza, l'allegria, la genuinità dei sentimenti. Diamante offuscato però da una famiglia dai mille problemi, il padre alcolizzato e violento, il fratello maggiore che passa da una donna all'altra senza alcun rimorso e che viene coinvolto spesso in rovinose risse, la mancanza di lavoro o il disbrigo di lavoretti saltuari per tirare a campare, una madre rassegnata al ruolo casalingo, con minime possibilità di intervenire nella conduzione famigliare, affettiva ed educativa, due fratelli minori che crescono seguendo le orme e l'esempio paterno. Finché non spunta Johnny, che fará infiammare il cuore di Mary, ma dovrà scontrarsi con l'opposizione decisa della famiglia Capoluongo... Che fará Mary, deciderà di seguire il suo cuore, accetterà quel biglietto per il concerto di Woodstock?

Alessio Biagi, al suo terzo romanzo, sforna un'altra storia convincente e ben narrata anche se, a mio modesto parere, non raggiunge la bellezza del suo romanzo d'esordio “In tutti i respiri che ti ho preso”. Il suo stile di scrittura è alquanto particolare, amalgama poesia e parole costruendo frasi ad effetto che descrivono in maniera colorata ed inconsueta, il dolore e la gioia, l'amore e l'erotismo, la violenza e la dolcezza, la musica e la libertà, l'emigrazione e l'emarginazione. Il tutto calato in un'epoca di grandi cambiamenti...il movimento dei pacifisti contro la guerra nel Vietnam...l'avvento dei figli dei fiori e della cultura hippy, il movimento di liberazione degli afroamericani dalla discriminazione sociale e politica, Woodstock che rappresenta il primo megaconcerto con i migliori musicisti dell'epoca a veicolare un'ideale di libertá e di trasformazione profonda della società americana prima e mondiale poi. Le tensioni esistenti allora tra americani e italiani immigrati erano molto forti. Lo sapevate che quest'ultimi venivano definiti spregiativamente “wop” (senza documenti) o “dago” (lavoratore a giornata o popolo dello stiletto)?

“Da quando raggiunsero Bethel diventarono inseparabili come una fiamma che bruciava dello stesso amore”.

“Il cuore di Maria si ritirò di parecchie taglie, prosciugandosi e ammuffendo, ma nonostante questo, dentro di sé cullò comunque una speranza, confidando in un suo ritorno.”

“Si percepisce dallo sguardo: una donna quand'è innamorata si trasforma in una creatura del cielo; un'angelo senza le ali”.

L'unico appunto é per un uso troppo frequente della stessa espressione, “sorriso alabastrino” e una frase che ha suscitato in me grande ilarità: “Johnny si elettrizzò quanto ficcare due dita nella presa di corrente”. Stò ancora ridendo.

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In tutti i respiri che ti ho preso di Alessio Biagi
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Commenti

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Che bravo, bella rece Roberto :-)
Mi annoto questo autore, perchè sinora proprio non lo conoscevo. Grazie Roberto :))))

01 Febbraio, 2013
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Coinvolgente storia Robbie....raccontata benissimo dalle tue parole....bravissimo!!! ;)
Ammaliata dalla tua recensione Robbie, dalle frasi dolcissime e toccanti che hai inserito.
Mi piace tantissimo!
Complimenti sia per la recensione sia per il libro scelto.
Ciao, Pia.
grazie della segnalazione Robbie!
un autore che non conoscevo.....eppure al terzo romanzo...
molto interessante la tua analisi sullo stile di scrittura!
Grazie Cub, Marcella e Pia!! :)

@Amarilli e Silvia: Vi consiglio di prendere il primo, è bellissimo, "In tutti i respiri che ti ho preso" :)
Complimenti Robbie, interessante recensione e libro!
Grazie Sara! :)
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