Dettagli Recensione
Così bello, così umano
Impressioni a caldo.
La prima cosa a cui penso è la distanza.
Se vivi in un pezzo di Pianura e devi raggiungere l’immenso centro commerciale, la piazza del paese, il bosco o casa tua in una notte di tempesta, lo spazio e i mezzi che hai a disposizione per percorrerlo fanno parte della tua vita. Se Cristiano perde l’autobus per andare a scuola deve macinare chilometri a piedi bestemmiando perché non ha il motorino, mentre cammina lungo la statale attento a non farsi vedere dalle due stra-belle delle scuola che sfrecciano in coppia su uno scooter con gli adesivi. Corrado alias Quattro Formaggi ha un Boxer scassato che va come un fulmine, e dire che lui la scossa l’ha presa davvero da ragazzino… E da allora la sua testa (già un pochino difettosa) è partita del tutto. Danilo Aprea non guida più la sua auto ma vorrebbe mettersi al volante di un trattore e lanciarsi a tutta velocità contro il bancomat, sfondarlo e compiere la rapina del secolo. Questo pensa ogni giorno seduto lì di fronte, mentre si alcolizza al tavolo del bar. Anche Rino è un ubriacone, ma a bordo del suo Ducato cerca di rimediare almeno un lavoro e del brutto sesso occasionale.
Rino è padre di Cristiano, l’unica stella nel suo cielo nero di miseria e disperazione. Entrambi sono consapevoli che non hanno niente a questo mondo che loro stessi e il vincolo di sangue e cuore che li unisce. Hanno il niente e il tutto da perdere. Lottano ogni giorno contro un frigo vuoto, il freddo e la sporcizia di una casa che ben poco lo sembra ma che torna (quasi) perfetta ad ogni visita del buon Beppe, l’assistente sociale.
Rino, Quattro Formaggi e Danilo sono amici, o forse tre soli che si fanno compagnia per riempire a vicenda un po’ di quel vuoto assoluto che divora le loro esistenze.
Perché c’è pure la distanza fra esseri umani, ma quella si chiama solitudine.
E di solitudine, degrado, violenza e follia sono fatte queste storie che s’intrecciano ed esplodono nel bel mezzo di un temporale pazzesco.
Mi inchino nuovamente al sano genio di Ammaniti che con questo libro mi ha fatta sorridere e commuovere, tanto riflettere, mi ha stupita, travolta per lasciarmi infine con l’amaro in bocca e una velata malinconia.
Certamente indimenticabile.
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Commenti
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Guarderò il film, e grazie del commento!!
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Gli hai reso onore :-)