Dettagli Recensione
Il teorema della solitudine
Romanzo molto scorrevole che però presenta alcuni punti oscuri o poco sviluppati dall’autore:
- anche se “erano appena dieci minuti a piedi” perché i due gemelli non sono stati accompagnati dalla madre a casa del loro compagno di scuola, sapendo che Michela era una bambina disabile e che tornavano la sera tardi?
- le ricerche di Michela non vengono narrate
- ho trovato quasi fastidioso l’inizio del romanzo quando viene narrato che Alice “se la fece addosso. Non la pipì. Non solo. Alice si…” (non vado oltre), così come quando Alice è costretta a mangiare la caramella…Alice, reagisci!
- il ricorso alla matematica e alla fisica è, in alcuni punti, esagerato
- la storia di Viola, ma soprattutto di Denis viene dimenticata
- il personaggio di Alice è antipatico. L’unica cosa che sa fare è comandare: “devi portarmi in braccio”, “ti siedi qui”, “vuoi baciarmi?” Mattia invece sa solo obbedire ai suoi ordini e “studiare, perché tutte le cose che studi sono già morte, fredde, distaccate”… aggettivi che si addicono ai dialoghi.
- che cosa succede quando Viola scopre che Alice ha rovinato le foto del suo matrimonio?
- Alice doveva raccontare a Mattia di aver visto Michela.
- il finale è ambiguo.
Sono consapevole che scrivere è molto difficile e non voglio assolutamente scoraggiare questo ragazzo. Quindi consiglio la lettura del romanzo perché scorrevole e “diverso”.