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Venuto al mondo
Ho preso gusto al libro dopo le prime trecento pagine. Mi piace la parte della storia che tocca la guerra in Iugoslavia. E' molto interessante la figura del poeta bosniaco, tutto quello che dice e che fa. Credo che sia di gran lunga il personaggio più riuscito. Però il modo di scrivere, per quanto bello e ricercato, è un po' di ostacolo alla lettura. Frasi brevi, incisive come epitaffi dove anche le parolacce sembrano ricamate al tombolo. Rispecchia un po' l'idea nostra di stile, frasi a effetto ognuna delle quali deve acciuffare il lettore. Io preferisco che lo stile non pesi sul contenuto. I libri di A. Tyler sembrano cose vive, non si nota la scrittura che c'è in mezzo, lo sciatto Malamud ti attira nella storia dalla prima riga, la Egan del tempo è un bastardo ha una scrittura evocativa bellissima. Ma in nessuno di loro lo stile ha una evidenza, non lo si nota. Lo stesso Cormac Mc Carty che deve essere un fissato della scrittura, uno che pesa ogni virgola , fa in modo di rendere più efficace il dialogo o la descrizione e anche lì lo stile passa inosservato, è solo un mezzo per ottenere un effetto si può dire. Non ha un suo peso a parte, è amalgamato.
Io trovo l'idea nostra di stile un po' fredda e accademica.
Comunque tornando al testo, anche se le storie troppo sentimentali con molto pathos non sono le mie preferite, il libro merita senz'altro di essere letto. La parte sulla guerra è interessante, sarei curioso di sapere se il poeta Gojco esiste davvero. Mi ha molto colpito.
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Geda non è inferiore alla Mazzantini e nemmeno Baricco, nemmeno dal punto di vista dello stile. Baricco mi pare che in Italia quanto a stile detti legge anche perchè insegna alla scuola Holden se non sbaglio. Il cacciatore di aquiloni e mille splendidi soli non mi sembrano troppo inferiori nel complesso anche se lo stile è meno curato. Non sono i miei libri preferiti ma c'è quello sfondo di analisi della società afghana che li rende interessanti. Certo, probabilmente questi libri di autori stranieri, con una presa di coscienza e una componente di critica sociale forte, sono molto apprezzati anche per ovvi motivi poco letterari. Li ho assimilati al libro della Mazzantini più per il contenuto, la guerra in Iugoslavia da una parte e l'Afganistan dall'altra.
Geda mi piace, ho letto qulacosa ma nulla a che fare con la Mazzanti secondo me, il paragone non regge.
Se non ami la Mazzantini a prescindere (come me) non so se apprezzerai il tuo nuovo acquisto, non c'è trama tutto si svolge in una sera tra presente e flash del passato ; qua la fa da padrona la forza della parola e lo stile incisivo che riconosco in lei, lo scavare nell'animo dei suoi personaggi io personalmente l'ho adorato, per certi versi ancora più di "venuto al mondo" perchè qua secondo me il suo stile è impareggiabile ma non lo consiglierei a un lettore che non ha amato del tutto "venuto al mondo, che non ama il suo stile al 100%.
Comunque buona lettura aspetto la recensione con un pò di timore ;)))
A mio parere i migliori libri si leggono fuori dai contesti scolastici, dove si studiano a forza. Una volta ho chiesto ad un laureato con lode in Lingue e Letterature Straniere di citarmi almeno sei romanzi di Zola, e si è fermato ad uno solo!
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