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Venuto al mondo
 
Venuto al mondo 2013-01-21 09:40:18 Mario Inisi
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
Mario Inisi Opinione inserita da Mario Inisi    21 Gennaio, 2013
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Venuto al mondo

Ho preso gusto al libro dopo le prime trecento pagine. Mi piace la parte della storia che tocca la guerra in Iugoslavia. E' molto interessante la figura del poeta bosniaco, tutto quello che dice e che fa. Credo che sia di gran lunga il personaggio più riuscito. Però il modo di scrivere, per quanto bello e ricercato, è un po' di ostacolo alla lettura. Frasi brevi, incisive come epitaffi dove anche le parolacce sembrano ricamate al tombolo. Rispecchia un po' l'idea nostra di stile, frasi a effetto ognuna delle quali deve acciuffare il lettore. Io preferisco che lo stile non pesi sul contenuto. I libri di A. Tyler sembrano cose vive, non si nota la scrittura che c'è in mezzo, lo sciatto Malamud ti attira nella storia dalla prima riga, la Egan del tempo è un bastardo ha una scrittura evocativa bellissima. Ma in nessuno di loro lo stile ha una evidenza, non lo si nota. Lo stesso Cormac Mc Carty che deve essere un fissato della scrittura, uno che pesa ogni virgola , fa in modo di rendere più efficace il dialogo o la descrizione e anche lì lo stile passa inosservato, è solo un mezzo per ottenere un effetto si può dire. Non ha un suo peso a parte, è amalgamato.
Io trovo l'idea nostra di stile un po' fredda e accademica.
Comunque tornando al testo, anche se le storie troppo sentimentali con molto pathos non sono le mie preferite, il libro merita senz'altro di essere letto. La parte sulla guerra è interessante, sarei curioso di sapere se il poeta Gojco esiste davvero. Mi ha molto colpito.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Mazzantini, il cacciatore di aquiloni, Mille splendidi soli, Geda, Seta
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Commenti

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Interessante questa tua recensione, soprattutto la riflessione sullo stile della Mazzantini, condivisibile o meno. Non capisco però perché parli di idea "nostra" di stile, non tutti gli scrittori italiani scrivono come lei. E poi non condivido l'accostamento fra questo romanzo e libri a mio parere qualitativamente inferiori, come Il cacciatore di aquiloni.
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Mario Inisi
21 Gennaio, 2013
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Ho dato un'occhiata agli incipit di alcuni libri di nuovi autori e mi sembra che gli editori privilegino un certo modo di scrivere. Però, a essere sincero, non ho letto molti libri interi. (Sto cercando di leggere i Pulitzer.) Viene apprezzato un inizio forte a effetto schiaffo, secondo me sgradevole. Alcuni siti di scrittura ne parlano. Io preferisco il vecchio Malamud o i libri americani dove lo stile è invisibile agli occhi. Però sono punti di vista.
Geda non è inferiore alla Mazzantini e nemmeno Baricco, nemmeno dal punto di vista dello stile. Baricco mi pare che in Italia quanto a stile detti legge anche perchè insegna alla scuola Holden se non sbaglio. Il cacciatore di aquiloni e mille splendidi soli non mi sembrano troppo inferiori nel complesso anche se lo stile è meno curato. Non sono i miei libri preferiti ma c'è quello sfondo di analisi della società afghana che li rende interessanti. Certo, probabilmente questi libri di autori stranieri, con una presa di coscienza e una componente di critica sociale forte, sono molto apprezzati anche per ovvi motivi poco letterari. Li ho assimilati al libro della Mazzantini più per il contenuto, la guerra in Iugoslavia da una parte e l'Afganistan dall'altra.
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Cristina72
22 Gennaio, 2013
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Non conosco Geda, quanto a Baricco non condivido la tua opinione.
Concordo con cristina per quanto riguarda Baricco , poi nessuno detta legge in quanto a stile, ognuno ha il proprio che può piacere o no fortunatamente abbiamo tutti gusti differenti, non c'è nulla in letteratura di universalmente bello per tutti i gusti non sono omologati. Di Baricco quel poco che ho letto mi è piaciuto ma non mi ha entusiasmato tantisimo.
Geda mi piace, ho letto qulacosa ma nulla a che fare con la Mazzanti secondo me, il paragone non regge.
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Mario Inisi
22 Gennaio, 2013
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Boh, a me Geda e Baricco sono piaciuti anche se ho letto poche cose: Seta e Oceano Mare di Baricco e Nel mare ci sono i coccodrilli di Geda. Baricco ha una scrittura molto stilizzata e secondo me quando lo stile diventa così importante il libro può non piacere. (Idem per la Mazzantini.).Comunque ho già comprato un altro libro della Mazzantini ma non avevo ancora visto le recensioni e penso di aver scelto male (Nessuno si salva da solo). Ormai lo leggo. L'argomento mi sembra più interessante di Venuto al mondo, magari a me piace. Poi non so cosa dirti, io mi baso su mie impressioni da autodidatta, è chiaro che magari mi sbaglio. Ho sempre pensato di poter coltivare la passione per la lettura facendo altro, invece non è proprio così. Credo che l'Università ti dia gli strumenti per capire meglio i testi. Certi autori, magari non Baricco o la Mazzantini, per apprezzarli dovresti studiare il contesto storico del posto in cui vivono, la società del tempo. Ci vorrebbe una vita dedicata solo a quello. Alcuni autori americani, che so Don De Lillo o molti di questi un po' più colti, fanno riferimenti e ironia su cose che ignoro per cui leggendoli ho la fastidiosa sensazione di capire metà delle cose, mentre io per deformazione personale vorrei capire anche il resto. Però o leggi o approfondisci, per tutto non c'è tempo. Allora leggo e pazienza. Nella prossima vita studierò lettere. E, comunque, i gusti sono sempre soggettivi e molto. Ad esempio a me non piace Cent'anni di solitudine che è amato proprio da tutti. L'ho letto due volte in passato perché non mi capacitavo che riuscisse a non piacermi. Magari ora ci riprovo, tanto me lo sono scordato.
Di Geda allora ti consiglio "l'estate alla fine del secolo" molto più bello, più personale di quello che hai citato tu che era più un racconto giornalistico, bello ma un pò impersonale secondo me, leggilo poi mi saprai dire.
Se non ami la Mazzantini a prescindere (come me) non so se apprezzerai il tuo nuovo acquisto, non c'è trama tutto si svolge in una sera tra presente e flash del passato ; qua la fa da padrona la forza della parola e lo stile incisivo che riconosco in lei, lo scavare nell'animo dei suoi personaggi io personalmente l'ho adorato, per certi versi ancora più di "venuto al mondo" perchè qua secondo me il suo stile è impareggiabile ma non lo consiglierei a un lettore che non ha amato del tutto "venuto al mondo, che non ama il suo stile al 100%.
Comunque buona lettura aspetto la recensione con un pò di timore ;)))
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katia 73
22 Gennaio, 2013
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Non perdere tempo rileggere libri che non ti sono piaciuti ci sono un mare di libri belli da leggere che non ci basterà una vita !!! Non è detto che quello che piace alla maggioranza della gente deve piacere a tutti .
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Mario Inisi
22 Gennaio, 2013
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Sicuramente leggerò il libro di Geda che mi hai consigliato. A me è piaciuto molto anche l'altro e poi mi sembra che Fabio Geda sia una brava persona. Mi sta simpatico perché lavora nelle case famiglia (se ho capito bene). Quello della Mazzantini ormai che c'è lo leggo. A me non piacciono le storie troppo sentimentali come la prima parte di Venuto al mondo, cioè circa le prime trecento pagine. Magari la crisi di una coppia è un testo più interessante con qualcosa di sincero. Vediamo.
Io infatti lo avevo comprato quello di Geda perchè mi era piaciuto anche "nel mare ci sono i coccodrilli" ma "l'estate alla fine del secolo" per me è stato più bello, più intimo e l'ho trovo delicato e piacevole.
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Cristina72
22 Gennaio, 2013
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Anche a me Cent'anni di solitudine non è piaciuto, e non mi appassiona neppure Garcia Marquez.
A mio parere i migliori libri si leggono fuori dai contesti scolastici, dove si studiano a forza. Una volta ho chiesto ad un laureato con lode in Lingue e Letterature Straniere di citarmi almeno sei romanzi di Zola, e si è fermato ad uno solo!
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