Dettagli Recensione
La vittoria delle scienze esatte sulle umane
Nel libro di Paolo Giordano, 25enne dottorando in fisica, l'attenzione è subito incentrata sui due personaggi, Mattia e Alice, numeri primi, cioè personaggi avvolti nell'incomunicabilità e nella solitudine a causa delle proprie nevrosi, originate da eventi tragici accaduti nell'infanzia.
Tuttavia, ad una attenta lettura, quegli eventi tragici non ne sono la vera causa. Nel caso di Alice, una padre troppo teso ad imporre le proprie volontà alla figlia, nel caso di Mattia, una madre troppo tesa ad evitare il giusto coinvolgimento fisico e psicologico nella famiglia, ed in particolare, nella gestione dell'handicap della sorellina Michela. Le due famiglie dei protagonisti sono le vere barriere che impediscono, per sempre, di guarire.
Mattia e Michela vivono non grazie ai propri genitori, ma riescono a costruire una vita intorno al baratro delle proprie tragedie infantili, nonostante i rispettivi genitori.
Per tutta la vita si cercheranno, per scoprire, Alice, di poter vivere senza bisogno dell'aiuto di alcuno, e Mattia, di poter vivere senza bisogno di controllare ogni aspetto della propria vita.
Profondo e allo stesso tempo fragile, il libro di Paolo Giordano mi è piaciuto moltissimo. Tocca il tema del senso di colpa verso se stessi e verso il proprio corpo, e il dolore che ne scaturisce. La vita di Alice e Mattia è il tentativo, riuscito, di convivere con questo dolore.
Bello, molto bello.