Dettagli Recensione
Una piccola, grande metafora
Questo romanzo, in apparenza semplice, dimostra come Calvino scriva guardando oltre le apparenze: l'obiettivo è quello di portare il lettore a una condizione di 'misticismo del significante' in modo da permettergli di osservare la storia con i suoi stessi occhi e di carpirne l'essenza più profonda.
Il protagonista è Cosimo, eroe dell'anticonformismo e della ribellione, che ha l'impellente bisogno di dare sfogo al proprio Io (lirico?) sino al gesto estremo di passare il resto della propria vita sugli alberi.
Questa inusuale reazione implica una vera e propria fuga dal presente, caratterizzato da un periodo storico-culturale di grande instabilità - il tempo della storia comprende l'ultima parte dell'Ancien Régime, la Rivoluzione Francese e la Restaurazione -, e un desiderio recondito di rievocare l'infanzia.
L'ambiente è tanto "vivo" quanto surreale, e l'autore spesso lo richiama in chiave pessimistica per dimostrare come il consumismo e l'edonismo del periodo storico avessero ormai completamente intaccato la puerile innocenza di Ombrosa, paesino ligure che di affascinante ha solo il nome.
La conclusione è probabilmente la parte più bella del romanzo, perché lascia volutamente la porta aperta a molteplici interpretazioni. Segno inequivocabile e principale punto di forza di un romanzo poliedrico costruito su più livelli di significato.
Commenti
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Comunque grazie anche a te, Enrico.
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