Dettagli Recensione
il corpo umano non riesce a coinvolgere del tutto
Per essere subito chiari, c'è da sottolineare che si tratta di una cosa completamente diversa dal primo romanzo...e quando dico diversa, mi riferisco a tutto...forse lo stile è quello de 'La solitudine dei numeri primi', e questo fa capire che in questi cinque anni l'autore non è riuscito a migliorare il proprio stile narrativo. La storia è molto interessante, e forse Giordano era partito per fare qualcosa più coinvolgente per quando riguarda la sintonia tra le relazioni umane, la guerra e i contrasti interiori dei vari personaggi, ma un'impresa del genere poteva essere solo alla portata di un certo James Joyce, per intenderci, perciò in questo contesto va assolto. La cosa, invece, che non ho digerito è che si giunge al dunque strisciando e allungandosi su concetti che, al mio modesto parere, appesantiscono l'opera. Se il libro procedesse con lo stesso ritmo fresco e travolgente della prima metà, allora il suo valore sarebbe stato ancora più incisivo... mi è parso che a un certo punto Giordano non sapesse dove voleva andare a parare... ma forse è stata solo una mia sensazione. Tuttavia il libro è bello e interessante, il motivo per cui lo consiglierei a chi ama i contrasti psicologici tra le persone che combattono con la solitudine e per la sopravvivenza, in tutti i sensi... su questo a Paolo Giordano non c'è nulla da obbiettare; lui ne è maestro...