Dettagli Recensione
Il deserto di una vita
E' inverno, è sera. Le giornate al Corriere si fanno interminabili, le notizie arrivano con il contagocce. Sembra che non succeda mai niente di importante. Le settimane scorrono tutte uguali, gli anni passano e la sensazione è che passino inutilmente.
Magari il modo di scrivere di Buzzati al Corriere non va a genio a tutti. Troppo fantasioso, con qualcosa di ingenuo e di infantile. Di certo ci sono colleghi che affrontano le notizie in tutt'altro modo, più aggressivi, più rampanti, pronti a fiondarsi al posto giusto al momento giusto.
Una vita intera può scorrere senza lasciare un segno.
Gli amici si diradano, le donne se ne vanno. La speranza che qualcosa accada si affievolisce come la luce di una candela.
All'improvviso, eccolo, l'avvenimento atteso da una vita intera.
Ma naturalmente anche stavolta il servizio non toccherà a lui. C'è il collega rampante lì pronto come un falco.
Il libro è uno dei più affascinanti della nostra letteratura. Il senso di attesa di qualcosa di grande permea tutto il romanzo e gli dà un'atmosfera particolare, si comunica al lettore che si ritrova lui pure ad aspettare. Poi c'è anche il mistero di quell'orizzonte vuoto, la frontiera che potrebbe anche essere quella tra la vita e la morte.
Infatti, alla fine, qualcosa di memorabile succede. All'orizzonte si intravedono i Tartari.
Indicazioni utili
Commenti
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |
Ordina
|
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |