Dettagli Recensione
Il rumore dei ricordi
Un romanzo che di legge d’un fiato, un ritmo pacato e dolce che accompagna la narrazione senza ai imporsi , con un linguaggio piano, accessibile, eppure molto musicale, gradevole, delicato.
Roberto, carabiniere, temporanamente dispensato dal servizio, ha superato da poco un “ terremoto emotivo” non da poco. Carofiglio descrive con grande perizia il senso di estraneità , quasi di alienazione, che ci coglie nei momenti di sconforto, quando fra noi e il mondo sembra frapporsi un velo invisibile che non riusciamo a squarciare, e la realtà ci pare sfocata ,sfuggente, come annacquata.
La vita di Roberto è una lenta ripetizione di gesti, tutti uguali, fatti per tentare di controllare un’implosione dell’animo lenta e terribile, che per poco non lo ha devastato.
Diversi personaggi entrano in gioco nel riportare il protagonista a una vita più piena. Il primo è un medico, con le sue domande un po'strambe e le sue parole a volte ostiche, talvolta, per questo, rifiutato dal protagonista, ma con il quale Roberto riesce a stabilire un clima di fiducia e quasi di complicità, portando alla luce quegli angoli bui e quei segreti che paiono incancrenire nel suo intimo. Piano piano, Roberto si riconcilierà con questi fantasmi.
Altre due figure hanno un ruolo decisivo nella svolta umana e psicologica dell’uomo: una donna, un’ex attrice, sconcertata e frantumata nel profondo come lui, e un ragazzino, sensibile e intelligente, segnato prematuramente dal dolore e dalla perdita.
Due incontri che paiono slegati e che , fortunatamente,sfuggono a una trama che poteva andare in direzione prevedibile e scontata. Due personaggi che, in un certo qual modo, fungono da specchio per le sofferenze del protagonista , permettendogli indirettamente un rapporto via via più sereno con la sua vita, finalmente nuova.
La parte finale del romanzo è quella che più si avvicina a un thriller vero e proprio, pur contrassegnato, indubitabilmente, da una ricerca psicologica non da poco. Tale parte è verosimile e trattata con stile e delicatezza, sebbene forse non siano, a mio parere, le pafìgine più interessanti dell'opera.
Una bel romanzo, forse un po’ azzardato nel difficile equilibrio fra intimismo e azione, ma comunque consigliato sia per i contenuti, mai banali , sia per la straordinaria capacità introspettiva dell'autore.
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