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Piccola perla di umanità
Sostenere che Fabio Bartolomei fa critica sociale servendosi di una ironia sottile e mai volgare è ormai limitativo. A cominciare dall'azzeccatissimo titolo, questa storia non parla solo degli anziani, questi "invisibili" agli occhi delle istituzioni, ma soprattutto degli altri comuni cittadini, costretti ogni giorno a lottare contro la burocrazia, i preconcetti, le proprie debolezze, l'egoismo.
Bartolomei racconta una storia in fondo amara ma con sapienti tocchi di ironia e con una umanità e una tenerezza ragguardevoli verso gli anziani, troppo spesso considerati come giornali vecchi di una settimana, ormai logori e che non hanno più niente di interessante da dirci, ma non abbastanza vecchi da essere considerati un patrimonio di valore, quale invece sono.
I personaggi sono tratteggiati con cura ed efficacia, portano a galla ricordi che non sapevamo neanche più di avere , fanno sorridere, riflettere, è una critica a 360 gradi perchè la società è spesso carogna, ma in fondo la società siamo tutti noi, ovvio che il bersaglio sia idealmente piazzato un pò più in alto, su chi rappresenta le istituzioni e avrebbe il potere di fare ... la scena del rapimento del premier è di un grottesco fuori dal comune ma soprattutto un impietoso confronto di pari generazione, tra chi fatica a campare e chi no ma in fondo non sfugge alle leggi dell'età.
Bartolomei descrive molto bene problemi, slanci di entusiasmo, limiti e virtù dei protagonisti, dimostra di aver approfondito il tema degli anziani, che hanno contribuito a costruire molto di cui oggi godiamo e che ad un certo punto del loro cammino diventano un pò come bambini senza più lo scudo dell'inconsapevolezza innocente, non uomini di dopo-domani o tra vent'anni forse, ma nemmeno solo uomini di ieri, sicuramente uomini di oggi, quello di cui spesso ci scordiamo...
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ne avevo già sentito parlare, ora metto in lista!