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Il caffè delle donne
 
Il caffè delle donne 2012-12-18 09:49:42 kudra276
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
kudra276 Opinione inserita da kudra276    18 Dicembre, 2012
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rifletto bevendo un buon caffè

questo libro, che ho appena terminato, mi è piaciuto molto.
Mi ha provocato rabbia, regalato dolcezza, ma soprattutto mi ha fatto riflettere sulla condizione femminile.
La storia in sè forse è banale, soprattutto alla fine, l'happy end rituale per riuscire a terminare un racconto che non aveva più senso di continuare oltre perchè comincaiva a ripetersi.
La cosa veramente interessante però è la riflessione riguardo alla situazione in cui vivono le donne, sia nei paesi arabi che qui da noi in Italia, dove è ambientato il romanzo quando la protagonista non si trova in Giordania. Mi sono chiesta ripetutamente se la liberazione della donna avvenuta da noi sia stato un buon affare. La non possibilità di scelta e la totale sottomissione all'uomo ed al padre ha portato ad una giusta battaglia per la conquista dei diritti di base, ma il femminismo spinto all'estremo, la scomparsa dei ruoli a livello sociale e familiare, ha fatto bene alle donne ed ai rapporti di coppia? Ha fatto bene alla società? Ci ritroviamo a muoverci nel mondo completamente insoddisfatte attorniate da uomini spaventati dalla nostra forza e dalla troppa determinazione e troppa convinzione. Non sappiamo più scegliere se vogliamo essere madri o mogli o donne in carriera e facciamo tutto contemporaneamente, spesso tutto male o comunque in modo aggressivo, causa la stanchezza ed i troppi impegni. Poi ci volgiamo a Est e vediamo queste donne, che noi compatiamo, fiere del loro ruolo e con l'assoluta certezza di cosa è giusto fare ed essere. Allora io mi chiedo la nostra libertà e la nostra intelligenza non potremmo utilizzarla per trovare una giusta via di mezzo?
Queste sono le riflessioni che mi ha suscitato questo bel libro, scritto da una donna di padre arabo palestinese e di madre di origine ebrea, che vive in occidente ma che da bambina passava le sue vacanze estive dai parenti del padre. Conosce bene l'argomento di cui tratta in questo romanzo.
Questo libro parla delle donne, delle loro emozioni, della loro forza, del loro valore come palo portante delle famiglie, e ci obbliga ad interrogarci sul senso della parola libertà.
Se poi qualche femminista mi maledirà....pazienza.

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Io invece credo che le donne oggi abbiano le idee chiarissime sul loro ruolo, e questo spaventa i rammolliti, non certo gli uomini veri. Se poi "a Est" ci sono donne che considerano giusto essere considerate poco più che delle nullità sono fatti loro.
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gracy
18 Dicembre, 2012
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Ma parliamo di donne dell'Est o del Medioriente?
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18 Dicembre, 2012
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parliamo di donne del Medioriente, scusa non sono stata chiara.
Comunque io guardandomi intorno vedo solo tanta paura ed insoddisfazione. Non sono affatto convinta che le donne abbiano le idee così chiare. Vedo tanta paura e ansia legata al futuro. L'affermazione "sono fatti loro" mi sembra un rifiuto verso una cultura e la mancanza totale del tentativo di capire situazioni diverse da quella in cui viviamo noi. La domanda che io mi faccio è se possiamo definire civiltà la nostra ed ergerci a giudici in questo modo, soprattutto adesso che l'incrocio culturale con gli arabi volenti o nolenti lo viviamo qui quotidianamente. Penso sia giusto porsi delle domande, solo questo.
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Cristina72
18 Dicembre, 2012
Ultimo aggiornamento:
18 Dicembre, 2012
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La paura e l'ansia legate al futuro non dipendono certo dal fatto che le donne siano stufe di essere definite ipocritamente "angeli del focolare". Sì, mi ergo a giudice di certe culture, e le considero arretrate e offensive della dignità umana.
Scuasami ma personalmente sono contraria nel dare pareri negativi, le recensioni sono sempre frutto di una riflessione e visione del libro molto personale, ma questa volta non ne posso veramente fare a meno, quello che dici per me , donna, è INACCETTABILE!
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18 Dicembre, 2012
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nel mese di ottobre in Italia erano già state uccise 100 donne, riguardo alle violenze all'interno della famiglia le statistiche parlano di una donna su quattro che le subisca. Forse i dati sono esagerati, ma io non avrei tante certezze riguardo alla superiorità della nostra cultura rispetto alla cultura degli altri. Che la legge sancisca i diritti è importante ma abbiamo tanto da lavorare anche qui prima di poterci dichiarare tutti uguali e tutti liberi e soprattutto "giudici di certe culture".
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Cristina72
18 Dicembre, 2012
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Quindi secondo il tuo punto di vista il femminicidio dipende dal comportamento sbagliato delle donne, che non sanno più stare al loro posto, e non da certi "uomini" perdenti e frustrati. Ma allora perché non risolviamo il problema legalizzando l'omicidio delle donne adultere, magari con la lapidazione? Quella sì che è civiltà!
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MagicalRobert
18 Dicembre, 2012
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Ma proprio no! Ed io sono un uomo, avverto molta paura nella tua recensione. Soprattutto quando scrivi del femminismo, o se sia stato un bene che la donna si senta più libera. Certamente, una persona debole quando vede l'altro sesso alla pari, nella frustrazione tira fuori la rabbia. Sembra come giustificare chi, spesso, pensa "E' uscita in minigonna, se l'è cercata! Non poteva starsene tranquilla a casa!"
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rivendell
18 Dicembre, 2012
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Sicuramente c'è ancora molto da imparare anche in Italia, questo non si può negare.
Il fatto che, in nome delle nostre lacune, tu faccia un paragone con le culture retrograde di gran parte del mondo islamico mi lascia perplesso.
Noi occidentali, purtroppo, abbiamo bisogno di progredire culturalmente in certe parti della nostra società.
Gran parte dei paesi islamici, invece, non sono neanche all'inizio di un auspicabile miglioramento.

18 Dicembre, 2012
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ma io a dire il vero ho parlato di femminismo portato all'estremo, quello che nega che tra uomini e donne vi siano differenze e ha portato alla grande crisi della famiglia e della vita di coppia ed anche a livello sociale per questa specie di rivalsa che nulla ha a che fare con la giustizia e la parità dei diritti. Sono perfettamente convinta che una donna debba potersi realizzare in tutti i sensi e fare libere scelte negli studi nel lavoro nell'abbigliamento e ci mancherebbe!!! Ma quello che io sostengo, e questo è quello che ho detto nel mio commento, è che la salute mentale dell'individuo (e di conseguenza della famiglia e della società tutta) dipende dall'accettazione del ruolo, il figlio è il figlio, la madre è una madre, il capo ufficio quello è. Quello che io sostengo è che noi siamo femmine, non siamo uome, ed a me fanno paura queste donne che si atteggiano ad uomini nei ruoli soffocando la loro dolcezza e anche la debolezza e la femminilità che fanno parte della nostra natura. Non mi sembra di aver in alcun modo affermato che la donna deve essere schiava del marito o del padre o delle scelte della chiesa, nè che non possa indossare la minigonna, ma per favore...parliamo civilmente e tentiamo di costruire qualcosa insieme anche se la pensiamo in modo diverso.

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