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Il mio ritorno a Benni
Era da tanto che non leggevo qualcosa di Benni, e dopo aver letto Achille piè veloce posso dire di essere molto contento di essere tornato a leggere qualcosa di suo. Dalle prime pagine si nota subito quanto questo autore sappia scrivere; uno stile inconfondibile quello di Benni,che ci regala passi di grande profondità oltre ai toni ironici che sempre lo caratterizzano.E' un libro che,non a caso probabilmente,vuole rimandare a vecchi eroi,che, quasi solitari, si stagliano sulla massa di Benni, una massa di figure bozzettistiche, caricature con le quali Benni ci mostra il mondo degli anni 2000,dove il nuovo Achille non possiede il tallone damisiano,ma è anzi limitato alla sua sedia a rotelle; e dove Ulisse combatte per non farsi portar via la sua amata e non per tornare dal viaggio da lei; ma è più di così, gli eroi tornano persone, e le persone, gli Stanzani e Olivetti comuni,divengono possibili eroi. Uno dei nostri Benni più sociali forse e meno lanciati sull'umorismo fine a se stesso.